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Dati personali e privacy

7 dicembre 2019
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 20 giugno 2019 (dep. 10 ottobre 2019), n. 41604
Sulla ricorrenza del "nocumento" di cui all'art. 167 cod. privacy


4 dicembre 2019
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 29 marzo 2019 (dep. 29 maggio 2019), n. 23808
Quanto e' lecito - e non penalmente sanzionale ex art. 167 cod. priv. previgente - l'uso processuale di dati (ex) sensibili


14 gennaio 2019
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 10 luglio 2018 (dep. 8 gennaio 2019), n. 372
Non vi è punibilità ex art. 615-bis c.p. (interferenze illecite nella vita privata) qualora le abitazioni dell'imputato e della persona offesa siano frontistanti, che quella di quest'ultima non abbia tende alle finestre e che l'imputato non utilizzi alcun accorgimento per fotografare e filmare la persona offesa non essendo ripresi comportamenti della vita privata sottratti alla normale osservazione dall'esterno, posto che la tutela del domicilio è limitata a ciò che si compie nei luoghi di privata dimora in condizioni tali da renderlo tendenzialmente non visibile a terzi


8 maggio 2017
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 8 maggio 2017 (ud. 31 gennaio 2017), n. 22148
Controllo a distanza del lavoratore (art. 4 St. Lav.). La Corte cambia orientamento dopo le più recenti riforme. Non ha alcuna rilevanza il consenso scritto o orale concesso dai singoli lavoratori, in quanto la tutela penale è apprestata per la salvaguardia di interessi collettivi di cui, nel caso di specie, le rappresentanze sindacali, per espressa disposizione di legge, sono portatrici, in luogo dei lavoratori che, a causa della posizione di svantaggio nella quale versano rispetto al datore di lavoro, potrebbero rendere un consenso viziato.


14 ottobre 2015
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 5 febbraio 2015 (dep. 6 ottobre 2015), n. 40103
Contrordine: il nocumento di cui all'art. 167 d.lgs. 196/2003 non è condizione obiettiva di punibilità, ma costituisce parte dell'elemento oggettivo del reato


4 agosto 2013
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 7 giugno 2013 (dep. 3 luglio 2013), n. 28554
Una discussa pronuncia circa l'utilizzabilità delle videoregistrazioni in luogo privato indipendentemente dalla loro conformità alle istruzioni del Garante per la protezione dei dati personali (con nota critica di Monica A. Senor)


28 settembre 2012
Corte ci Cassazione, sezione VI penale, sentenza 15 giugno 2012 (dep. 3 settembre 2012), n. 33953
“La tutela costituzionale del domicilio va tuttavia limitata ai luoghi con i quali la persona abbia un rapporto stabile, sicché, quando si tratti di tutelare solo la riservatezza, la prova atipica [la videoregistrazione, n.d.r.] può essere ammessa con provvedimento motivato dell’autorità giudiziaria. Non sono pertanto ammissibili riprese visive effettuate, ai fini del processo, in ambito domiciliare mentre vanno autorizzate dall’autorità giudiziaria procedente (p.m. o giudice) le riprese visive che, pur non comportando un’intrusione domiciliare, violino la riservatezza personale”.


29 settembre 2011
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 20 aprile 2011 (dep. 29 settembre 2011), n. 35296
Non punibile, ex art. 167 d.lgs. 196/2003 in relazione all'art. 26 d.lgs. 196/2003, il trattamento di dati sensibili destinati alla produzione in giudizio, dunque a far valere un diritto in quella sede


16 agosto 2011
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, Sentenza 17 febbraio 2011 (dep. 1° giugno 2011), n. 21839
Sui concetti di "titolare" del trattamento e di "danno" di cui al reato di trattamento illecito di dati personali


14 ottobre 2009
Corte di Cassazione, Sezione V Penale, sentenza 25 giugno 2009 (dep. 14 ottobre 2009), n. 40078
Accesso abusivo a sistema informatico o telematico: la qualificazione di abusività va intesa in senso oggettivo, con riferimento al momento dell'accesso e alle modalità utilizzate dall'autore per neutralizzare e superare le misure di sicurezza, apprestate dal titolare dello ius excludendi, al fine di impedire accessi indiscriminati. Non hanno quindi rilevanza la finalità che si propone l'autore e l'uso successivo dei dati che, se illeciti, integrano eventualmente un diverso titolo di reato. Il nocumento di cui all'art. 167 d.lgs. 196/2003 costituisce condizione obiettiva di punibilità in mancanza del quale il trattamento di dai non è penalmente sanzionabile.


5 ottobre 2008
Corte di Cassazione, Sezione V Penale, Sentenza 8 luglio 2008 (dep. 1° ottobre 2008), n. 37322
Accesso abusivo a sistema informatico o telematico (art. 615-ter c.p.): punibile anche colui che si trattenga contro la volontà dell'avente diritto, pur in assenza di misure di sicurezza, ma l'"appropriazione di dati" non è autonomamente punibile


6 luglio 2008
Corte di Cassazione, Sezione V Penale, Sentenza 14 maggio 2008 (dep. 5 giugno 2008), n. 22602
Sono probatoriamente utilizzabili le videoregistrazioni di reiterati atti vandalici e di danneggiamento quando l'area interessata dalle videoregistrazioni ricade nella fruizione di un numero indifferenziato di persone e non attiene alla sfera di privata dimora di un singolo soggetto. Allorché le videoriprese si sono svolte tramite camera sita all'esterno, che inquadrava l'ingresso, i balconi e il cortile di un edificio, deve quindi escludersi una intrusione, tanto nella privata dimora, quanto nel domicilio, in quanto trattasi di luoghi esposti al pubblico, perché caratterizzati da uno spazio soggetto alla visibilità di coloro che vi si trovino. La percettibilità all'esterno fa venir meno le ragioni della tutela del luogo, anche se di proprietà dei privati, e l'utilizzo della videocamera potrebbe equipararsi ad una operazione di appostamento, senza dunque necessità alcuna di autorizzazione da parte della A.G.


28 maggio 2008
Corte di Cassazione, Sezione V Penale, Sentenza 22 febbraio 2008 (dep. 29 aprile 2008), n. 17408
Sequestrabili, al di là del divieto di cui all'art. 1 R.D.Lgs. n. 561 del 1946, le fotografie, già pubblicate da un periodico, ritraenti momenti della vita privata ed ottenute mediante una condotta costituente reato ai sensi dell’art. 615-bis cod. pen. (interferenze illecite nella vita privata)


21 marzo 2008
Corte di Cassazione, Sezione V Penale, Sentenza 30 gennaio 2008 (dep. 18 marzo 2008), n. 12402 (Pres. Ferrua, Rel. Rotella)
Installazione di apparecchiature per "Intercettazioni" ambientali tra presenti in autovetture private poste sulla pubblica via: non applicabili le norme poste a tutela delle comunicazioni a distanza e l'art. 615-bis c.p. relativo ad abitazioni e luoghi di privata dimora. Da escludere anche la rilevanza della disciplina in tema di dati personali (previgente l. 675/96)


20 dicembre 2007
Corte di Cassazione, Sezione V Penale, Sentenza 11 dicembre 2007 (dep. 19 dicembre 2007), n. 47096 (Pres. G. Pizzuti, Rel. A. Nappi)
L'esistenza di una password per la visione della posta elettronica legittimamente a disposizione del datore di lavoro, non vale a qualificare detta corrispondenza come "chiusa". Ne consegue che, previa anche adeguata informativa al dipendente, il datore di lavoro puo' accedervi legittimamente (relativamente ad una casella aziendale e sulla contestazione del reato di cui all'art. 616 c.p.)


16 febbraio 2005
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, Sentenza 17 novembre 2004 (dep. 15 febbraio 2005), n. 5728 (n.1418/2005)
Nel caso di specie la Suprema Corte ha ritenuto che l'aver comunicato ad alcuni "provider" le generalità, l'indirizzo,ivi compreso quello di posta elettronica, il numero di telefono e il codice fiscale di una persona senza il suo consenso, al fine di aprire un sito internet e tre nuovi indirizzi di posta elettronica a nome di tale persona, ed inoltre iscrivendola ad un sito di messaggeria erotica e pubblicando a suo nome un messaggio, non integra il reato di cui all'art. 167, comma primo D.Lgs. n. 196 del 2003 in quanto il trattamento riguarda dati provenienti da pubblici registri od elenchi conoscibili da chiunque (vedi art. 24 comma 1 lett. a) del Codice per la protezione dei dati personali).


9 luglio 2004
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, Sentenza 28 maggio (dep. 9 luglio 2004), n. 30134 (n. 1134 /2004)
Trattamento illecito di dati personali: il nocumento è condizione obiettiva di punibilità


2 marzo 2004
Tribunale penale di Roma, sentenza 30 gennaio 2004, (dep. 1 marzo 2004), Giudice Dott.ssa Ianiello
Trattamento illecito dei dati personali: continuità normativa tra l’art. 35 della legge 675/96 e l’art. 167 del Codice per la protezione dei dati personali (Dlgs. n. 196/2003). Il nocumento è elemento costitutivo del reato e non condizione obiettiva di punibilità.


 
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