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Processo e risarcimento

20 settembre 2022
Corte Costituzionale, sentenza 6 luglio 2022 (dep. 15 settembre 2022), n. 205
Illegittimità costituzionale dell’art. 2, comma 1, della legge 13 aprile 1988, n. 117 (Risarcimento dei danni cagionati nell’esercizio delle funzioni giudiziarie e responsabilità civile dei magistrati), nel testo antecedente alla modifica apportata dall’art. 2, comma 1, lettera a), della legge 27 febbraio 2015, n. 18 (Disciplina della responsabilità civile dei magistrati), nella parte in cui non prevede il risarcimento dei danni non patrimoniali da lesione dei diritti inviolabili della persona anche diversi dalla libertà personale;


23 marzo 2018
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 24 novembre 2017 (dep. 5 marzo 2018), n. 9936
Costituisce revoca implicita della costituzione di parte civile la formulazione, nel giudizio di primo grado, di conclusioni orali consistenti nella richiesta "di condanna degli imputati come richiesto dal pubblico ministero", senza alcun richiamo alle conclusioni scritte già depositate, documentanti la richiesta risarcitoria avanzata


23 settembre 2009
Corte di Cassazione Sezione V Penale, Sentenza del 12 maggio 2009 (dep. 23 settembre 2009), n. 28219
La portata offensiva di un'espressione dev'essere valutata in relazione al contesto nel quale essa è pronunciata; un reality show, caratterizzato dal contrasto verbale, ricercato e voluto, consente di non attribuire valenza lesiva alla parola "pedofilo", quand'essa sia pronunciata in tono scherzoso ed allusivo alle attenzioni, rivolte ad un soggeto più giovane, ancorché adulto, da parte della persona, oggetto della comunicazione.


6 settembre 2009
Corte Costituzionale, Sentenza 14 luglio 2009, n. 217
La Consulta dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 420-ter, comma 5, e dell'art. 484, comma 2-bis c.p.p. nella parte in cui non consentono al giudice del dibattimento di rinviare ad una nuova udienza, quando l'assenza del difensore della costituita parte civile sia dovuta ad assoluta impossibilità di comparire per legittimo impedimento prontamente comunicato.


3 giugno 2008
Tribunale di Milano, Sezione II Penale, in composizione collegiale, Ordinanza 18 aprile 2008, Pres. Est. dott.ssa Manfrin
Un'ulteriore pronuncia del Tribunale di Milano, che, dichiarando inammissibile la costituzione di parte civile nel procedimento a carico dell'ente ex d.lgs. 231/01, perpetra il contrasto giurisprudenziale in materia.


23 marzo 2008
Tribunale di Napoli, Ufficio G.I.P./G.U.P., ordinanza 25 gennaio 2008, dott. Piscopo
Il G.u.p. di Napoli, in linea con un recente filone giurisprudenziale che si pone in contrasto con pronunce più risalenti di segno opposto, rigetta la richiesta di esclusione delle parti civili in un procedimento ex d.lgs. 231/01.


23 marzo 2008
Tribunale di Milano, Ufficio G.I.P./G.U.P., ordinanza 24 gennaio 2008, dott.ssa Verga
Il G.u.p. di Milano, ponendosi in contrasto con la giurisprudenza precedente del medesimo foro, rigetta la richiesta di esclusione della parte civile in un procedimento ex d.lgs. 231/01.


23 marzo 2008
Tribunale di Roma, Ufficio G.I.P./G.U.P., ordinanza 21 aprile 2005, dott. Colella
Un'ordinanza del G.u.p. di Roma che reputa ammissibile la costituzione di parte civile nei confronti del responsabile amministrativo in un procedimento ex d.lgs. 231/01.


23 marzo 2008
Tribunale di Milano, Ufficio G.I.P./G.U.P., ordinanza 25 gennaio 2005, dott. Sacconi
Con questa ordinanza, il G.u.p. di Milano accoglie la richiesta di esclusione delle parti civili costituitesi nel "procedimento Parmalat" ex d.lgs. 231/01.


23 marzo 2008
Tribunale di Milano, ordinanza 25 gennaio 2005, dott. Tacconi
Uno stralcio da un'ordinanza del Tribunale di Milano, che sancisce l'inammissibilità della costituzione di parte civile in un procedimento ex d.lgs. 231/01.


23 marzo 2008
Tribunale di Milano, Ufficio G.I.P./G.U.P., ordinanza 9 marzo 2004, dott.ssa Forleo
Un'altra ordinanza del G.u.p. di Milano, che dichiara inammissibili le costituzioni di parte civile in un procedimento ex d.lgs. 231/01.


15 febbraio 2008
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, Sentenza 21 settembre 2007 (dep. 22 ottobre 2007), n. 38952
Il genitore del minore vittima di abusi sessuali ha diritto (iure proprio) al risarcimento del danno subito


30 gennaio 2008
Tribunale di Savona, in composizione monocratica, Sentenza 6 dicembre 2007 (dep. 30 gennaio 2008) est. Aschero
Contagio da HIV e lesioni personali


8 gennaio 2008
Corte di Cassazione, Sezione IV Penale, Sentenza 11 luglio 2007 (dep. 29 ottobre 2007), n. 39815
Riparazione per ingiusta detenzione: il danno esistenziale non costituisce voce autonoma di pregiudizio indennizzabile in quanto si esaurisce nella stessa privazione della libertà personale


31 ottobre 2007
Corte di Cassazione, Sezione V Penale, Sentenza 8 maggio 2007 (dep. 25 maggio 2007), n. 20600 rv 236617
Costituzione di parte civile - Applicazione della pena concordata - udienza ex art. 447 c.p.p. - ammissibilità In tema di patteggiamento, è ammissibile la costituzione di parte civile all'udienza per la decisione sulla richiesta di applicazione concordata della pena, proposta nel corso delle indagini preliminari, atteso che anche nell'udienza disciplinata dall'art. 447 c.p.p. vengono adottati provvedimenti che possono essere pregiudizievoli per la parte lesa, così come avviene nell'udienza ex art. 444 c.p.p.: ne consegue che, dovendosi ritenere che il legislatore non ha inteso differenziare sostanzialmente le due ipotesi, ma solo dettare modalità diverse per la fissazione dell'udienza, stabilire una preclusione alla possibilità di costituzione di parte civile appare irragionevole. (fattispecie relativa ad opposizione a decreto penale di condanna e congiunta richiesta di patteggiamento. la Corte ha specificato che soprattutto in tal caso - in cui con l'emissione del decreto penale viene esercitata l'azione penale, la costituzione di parte civile deve ritenersi ammissibile.


28 novembre 2005
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 25 ottobre 2005 (dep. 16 novembre 2005), n.41476 (n.20/2005)
L'obbligo del giudice di condannare la parte civile al pagamento delle spese del processo nel caso di mancato accoglimento della impugnazione proposta dalla stessa parte civile contro la sentenza di assoluzione dell'imputato, sussiste anche quando analoga impugnazione sia proposta dal pubblico ministero


 
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