Penale.it

Google  

 La newsletter
   gratis via e-mail

 Annunci Legali




Procedura

14 luglio 2022
Corte Costituzionale, sentenza 23 giugno 2022 (dep. 12 luglio 2022), n. 174
Messa alla prova già concessa e reati connessi successivamente contestati. Illegittimità costituzionale dell’art. 168-bis, quarto comma, del codice penale, nella parte in cui non prevede che l’imputato possa essere ammesso alla sospensione del procedimento con messa alla prova nell’ipotesi in cui si proceda per reati connessi, ai sensi dell’art. 12, comma 1, lettera b), del codice di procedura penale, con altri reati per i quali tale beneficio sia già stato concesso


3 luglio 2022
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 12 maggio 2022 (dep. 29 giugno 2022), n. 24766
L'invio dell'impugnazione (nella fattispecie l'appello) per via telematica ai sensi dell'art. 24, d.l. 137/2020 convertito con gli allegati non sottoscritti per autentica dal difensore, viola il comma 6-bis della predetta disposizione con la conseguente inammissibilità del gravame, sanzione processuale sempre contemplata del comma 6-bis.


25 marzo 2022
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 2 dicembre 2021 (dep. 14 marzo 2022), n. 8599
Se la richiesta di riesame è fatta via PEC (regime di emergenza Covid-19) oltre l'orario di apertura dell'ufficio, il termine di cui all'art. 309, comma 5, decorre dal giorno successivo.


21 gennaio 2022
Corte Costituzionale, sentenza 16 dicembre 2021 (dep. 21 gennaio 2022), n. 16
Illegittimità costituzionale dell’art. 34, comma 2, del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevede che il giudice per le indagini preliminari, che ha rigettato la richiesta di decreto penale di condanna per mancata contestazione di una circostanza aggravante, sia incompatibile a pronunciare sulla nuova richiesta di decreto penale formulata dal pubblico ministero in conformità ai rilievi del giudice stesso.


18 gennaio 2022
Corte Costituzionale, sentenza 25 novembre 2021 (dep. 18 gennaio 2022), n. 7
Illegittimità costituzionale degli artt. 34, comma 1, e 623, comma 1, lettera a), del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevedono che il giudice dell’esecuzione deve essere diverso da quello che ha pronunciato l’ordinanza sulla richiesta di rideterminazione della pena, a seguito di declaratoria di illegittimità costituzionale di una norma incidente sulla commisurazione del trattamento sanzionatorio, annullata con rinvio dalla Corte di cassazione.


4 luglio 2021
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 10 maggio 2021 (dep. 30 giugno 2021), n. 24953
Processo penale telematico e impugnazioni cautelari via PEC. L'indirizzo specificamente indicato dal Presidente del Tribunale non ha alcun valore rispetto a quelli indicati dal DGSIA, pertanto l'impugnazione inviata ad uno dei secondi rende l'impugnazione totalmente ammissibile


27 giugno 2021
Corte di Cassazione, sentenza 11 maggio 2021 (dep. 24 giugno 2021), n. 24714
Il PM non può impugnare a mezzo PEC, mezzo riservato alle parti private (documento PDF)


26 maggio 2021
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 28 aprile 2021 (dep. 26 maggio 2021), n. 20885
Processo penale cartolare. Il mancato inoltro della requisitoria scritta comporta una nullità a regime intermedio.


29 aprile 2021
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 5 febbraio 2021 (dep. 28 aprile 2021), n. 16120
Nomina di difensore d'ufficio in luogo del difensore di fiducia con problemi di connessione per la videoconfernza: viola le ipotesi di cui all'art. 97 c.p.p., dunque costituisce nullità ai sensi dell'art. 1778 lett. c) c.p.p.


12 marzo 2021
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 26 gennaio 2021 (dep. 12 marzo 2021), n. 9887
Inammissibili i motivi nuovi di appello inviati ad un indirizzo, pur PEC, diverso da quelli indicati nel provvedimento PEC


26 novembre 2020
Corte Costituzionale, sentenza 21 ttobre 2020 (dep. 26 novembre 2020),n. 252
Illegittimità costituzionale dell’art. 103, comma 3, del d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 (Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza), nella parte in cui non prevede che anche le perquisizioni personali e domiciliari autorizzate per telefono debbano essere convalidate


20 ottobre 2020
Corte Costituzionale, sentenza 23 settembre 2020 (dep. 20 ottobre 2020), n. 218
Illegittimità costituzionale dell’art. 512, comma 1, del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevede che, alle condizioni ivi stabilite, sia data lettura delle dichiarazioni rese al giudice per le indagini preliminari in sede di interrogatorio di garanzia dall’imputato di un reato collegato a norma dell’art. 371, comma 2, lettera b), che, avendo ricevuto l’avvertimento di cui all’art. 64, comma 3, lettera c), sia stato citato per essere sentito come testimone


14 febbraio 2020
Corte Costituzionale, sentenza 30 gennaio 2020 (dep. 14 febbraio 2020), n. 19
Illegittimità costituzionale dell’art. 456, comma 2, del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevede che il decreto che dispone il giudizio immediato contenga l’avviso della facoltà dell’imputato di chiedere la sospensione del procedimento con messa alla prova


11 aprile 2019
Corte Costituzionale, sentenza 20 febbraio 2019 (dep. 11 aprile 2019), n. 82
Illegittimità costituzionale dell’art. 517 del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevede la facoltà dell’imputato di richiedere al giudice del dibattimento l’applicazione della pena, a norma dell’art. 444 cod. proc. pen., relativamente al reato concorrente emerso nel corso del dibattimento e che forma oggetto di nuova contestazione.


7 dicembre 2018
Corte Costituzionale, sentenza 7 novembre 2018 (dep. 7 dicembre 2018), n. 231
Illegittimità costituzionale degli artt. 24, comma 1, e 25, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 14 novembre 2002, n. 313, recante «Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di casellario giudiziale, di anagrafe delle sanzioni amministrative dipendenti da reato e dei relativi carichi pendenti (Testo A)», nel testo anteriore alle modifiche, non ancora efficaci, recate dal decreto legislativo 2 ottobre 2018, n. 122 (Disposizioni per la revisione della disciplina del casellario giudiziale, in attuazione della delega di cui all'articolo 1, commi 18 e 19, della legge 23 giugno 2017, n. 103), nella parte in cui non prevedono che nel certificato generale e nel certificato penale del casellario giudiziale richiesti dall’interessato non siano riportate le iscrizioni dell’ordinanza di sospensione del processo con messa alla prova dell’imputato ai sensi dell’art. 464-quater, del codice di procedura penale e della sentenza che dichiara l’estinzione del reato ai sensi dell’art. 464-septies, cod. proc. pen.


7 dicembre 2018
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 25 ottobre 2018 (dep. 27 novembre 2018), n. 53217
Nomina di fiducia non depositabile via PEC


5 ottobre 2018
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 17 maggio 2018 (dep. 1° ottobre 2018), n. 43184
Invio via PEC di istanza di rinvio per legittimo impedimento? Si'. Per la Suprema Corte, che ha considerato i contrasti giurisprudenziali in materia di PEC, il difensore non può certo interferire con l’organizzazione giudiziaria, per accertarsi dell’arrivo della PEC, quando la stessa automaticamente certifica la ricezione al destinatario della e-mail. Si accollerebbe al difensore un onere non previsto dalla legge e di difficile (se non impossibile) esecuzione.


27 luglio 2018
Corte Costituzionale, sentenza 10 luglio 2018 (dep. 27 luglio 2018), n 180
Illegittimità costituzionale dell’art. 2-bis della legge 13 giugno 1990, n. 146 (Norme sull’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e sulla salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati. Istituzione della Commissione di garanzia dell’attuazione della legge), nella parte in cui consente che il codice di autoregolamentazione delle astensioni dalle udienze degli avvocati – adottato in data 4 aprile 2007 dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura (OUA) e da altre associazioni categoriali (UCPI, ANF, AIGA, UNCC), valutato idoneo dalla Commissione di garanzia per lo sciopero nei servizi pubblici essenziali con delibera n. 07/749 del 13 dicembre 2007 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 3 del 2008 – nel regolare, all’art. 4, comma 1, lettera b), l’astensione degli avvocati nei procedimenti e nei processi in relazione ai quali l’imputato si trovi in stato di custodia cautelare, interferisca con la disciplina della libertà personale dell’imputato.


10 luglio 2018
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 28 febbraio 2018 (dep. 16 maggio 2018), n. 21710
Invio degli atti via PEC al tribunale per il riesame senza le forme di cui agli artt. 149 e 150 c.p.p. (in particolare, senza l'attestazione di conformità all'originale da parte del cancelliere mittente): il dies a quo per la decisione, ex art. 311, comma 5-bis, c.p.p., del tribunale non coincide con quello di ricezione della PEC nella relativa casella, bensì con il diverso giorno di effettiva percezione e stampa da parte dell'ufficio. Nel caso di specie, l'attestazione di consegna PEC recava la data 4 ottobre 2017, ma la casella era stata visionata il successivo 17 ottobre 2017. Quando la Cassazione "salva" il personale distratto a scapito delle urgenze tipiche delle questioni di libertà personale


5 luglio 2018
Corte Costituzionale, sentenza 21 marzo 2018 (dep. 5 luglio 2018), n. 141
Illegittimità costituzionale dell’art. 517 del codice di procedura penale, nella parte in cui, in seguito alla nuova contestazione di una circostanza aggravante, non prevede la facoltà dell’imputato di richiedere al giudice del dibattimento la sospensione del procedimento con messa alla prova.


22 giugno 2018
Decreto-Legge 22 giugno 2018, n. 73 - Misure urgenti e indifferibili per assicurare il regolare e ordinato svolgimento dei procedimenti e dei processi penali nel periodo necessario a consentire interventi di edilizia giudiziaria per il Tribunale di Bari e la Procura della Repubblica presso il medesimo tribunale
Bari: sospensione termini e prescrizione per decreto-legge. In vigore dal 22 giugno 2018


10 giugno 2018
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 15 marzo 2018 (dep. 4 giugno 2018), n 24937
Chi sbaglia non paga. "In ogni caso si osserva che, secondo quanto da questa Corte in precedenti pronunce statuito, in ipotesi di invio dell'atto tramite posta elettronica certificata (c.d. PEC), la semplice verifica dell'accettazione dal sistema e della ricezione del messaggio di consegna ad una determinata data e ora dell'allegato notificato, è sufficiente a far ritenere perfezionata e pienamente valida la notifica, senza alcuna necessità di ulteriori verifiche (in tal senso circa la omessa visualizzazione degli allegati: Sez. 4, n. 2431 del 15/12/2016, dep. 2017, Dionigi, Rv. 268877), costituendo l'eventuale omesso invio del relativo atto allegato una mera irregolarità (Sez. 2, n. 52517 del 03/11/2016, Russo, Rv. 268816)" (fattispecie di notificazione di atto incompleto per omessa scansione del retro)


24 aprile 2018
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 12 gennaio 2018 (dep. 13 marzo 2018), n. 11378
Speciale tenuità del fatto incompatibile con la continuazione, ma quest'ultima va verificata con rigore


27 marzo 2018
Corte di Cassazione, Sezione I penale, sentenza 29 gennaio 2018 (dep. 16 marzo 2018), n. 12309
Doppia notificazione via PEC per avvocato e cliente domiciliato? La Cassazione propende per la soluzione negativa.


23 marzo 2018
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 24 novembre 2017 (dep. 5 marzo 2018), n. 9936
Costituisce revoca implicita della costituzione di parte civile la formulazione, nel giudizio di primo grado, di conclusioni orali consistenti nella richiesta "di condanna degli imputati come richiesto dal pubblico ministero", senza alcun richiamo alle conclusioni scritte già depositate, documentanti la richiesta risarcitoria avanzata


8 febbraio 2018
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 25 ottobre 2017 (dep. 8 febbraio 2018), n. 6164
La Suprema Corte conferma l'inammissibilità dell'impugnazione (opposizione a decreto penale) inviata via PEC


2 dicembre 2017
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 11 luglio 2017 (dep. 8 novembre 2011), n. 50932
Opposizione a decreto di condanna inviata via PEC: inammissibilità


30 ottobre 2017
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 19 giugno 2017 (dep. 25 ottobre 2017), n. 49016
Non acquisibili mere trascrizioni di conversazioni Whatsapp in assenza di un'analisi-verifica sul supporto? La soluzione adottata dalla Cassazione, potenzialmente rivoluzionaria


8 agosto 2017
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 6 aprile 2017 (dep. 17 luglio 2017), n. 34895
Opposizione a decreto penale di condanna: inammissibile se presentata via PEC.


1 luglio 2017
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 16 maggio 2017 (dep. 22 giugno 2017), n. 31314
Nell'ambito del procedimento penale, l'invio di istanze a mezzo posta elettronica certificata (c.d. PEC) non è consentito alle parti private. Nella fattispecie, l'istanza di rinvio per legittimo impedimento oggetto della doglianza difensiva va considerata irricevibile


4 marzo 2017
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 19 luglio 2016 (dep. 28 febbraio 2017) n. 9684
Confermato l'orientamento secondo il quale l'estrazione di dati archiviati su un supporto informatico non costituisce accertamento tecnico irripetibile. Ciò anche dopo la legge 48/2008.


4 marzo 2017
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 26 ottobre 2016 (dep. 14 febbraio 2017), n. 6883
No alla lista testi depositata via PEC


15 febbraio 2017
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 11 gennaio 2017 (dep. 10 febbraio 2017), n. 6320
Valida la notifica via PEC dal difensore dell'imputato al difensore della persona offesa (ai fini dell'art. 299, comma 4bis, c.p.p.)


26 gennaio 2017
Corte Costituzionale, sentenza 7 dicembre 2016 (dep. 26 gennaio 2017), n. 21
1) illegittimità costituzionale dell’art. 197-bis, comma 6, del codice di procedura penale, nella parte in cui prevede l’applicazione della disposizione di cui all’art. 192, comma 3, del medesimo codice di rito anche per le dichiarazioni rese dalle persone, indicate al comma 1 dell’art. 197-bis cod. proc. pen., nei cui confronti sia stata pronunciata sentenza di assoluzione “perché il fatto non sussiste” divenuta irrevocabile; 2) in applicazione dell’art. 27 della legge 11 marzo 1953, n. 87 (Norme sulla costituzione e sul funzionamento della Corte costituzionale), illegittimità costituzionale dell’art. 197-bis, comma 3, cod. proc. pen., nella parte in cui prevede l’assistenza di un difensore anche per le dichiarazioni rese dalle persone, indicate al comma 1 del medesimo art. 197-bis, nei cui confronti sia stata pronunciata sentenza di assoluzione “perché il fatto non sussiste” divenuta irrevocabile.


3 novembre 2016
Legge 3 novembre 2016, n. 199 - Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo
Il giro di vite, anche penale, sul caporalato


30 luglio 2016
Corte di cassazione, sezioni unite penali, sentenza 28 aprile 2016 (dep. 6 luglio 2016), n. 27620
Va annullata la sentenza di appello che, riformando l'assoluzione dichiarata in primo grado, non sia stata emessa a seguito di rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale


30 luglio 2016
Corte di Cassazione, sezioni unite penali, sentenza 23 giugno 2016 (dep. 21 luglio 2016), n. 31668
Integra remissione tacita di querela la mancata comparizione alla udienza dibattimentale del querelante previamente ed espressamente avvertito dal giudice che l’eventuale sua assenza sara’ interpretata come fatto incompatibile con la volonta’ di persistere nella querela


21 luglio 2016
Corte Costituzionale, sentenza 31 maggio 2016 (dep. 21 luglio 2016), n. 200
Illegittimità costituzionale dell’art. 649 c.p.p. nella parte in cui esclude che il fatto sia il medesimo per la sola circostanza che sussiste un concorso formale tra il reato già giudicato con sentenza divenuta irrevocabile e il reato per cui è iniziato il nuovo procedimento penale


21 luglio 2016
Corte Costituzionale, sentenza 6 luglio 2016 (dep. 21 luglio 2016), n. 201
Illegittimità costituzionale dell’art. 460, comma 1, lettera e), c.p.p. nella parte in cui non prevede che il decreto penale di condanna contenga l’avviso della facoltà dell’imputato di chiedere mediante l’opposizione la sospensione del procedimento con messa alla prova.


6 luglio 2016
Corte di Cassazione, sezioni unite penali, sentenza 28 aprile 2016 (dep. 1° luglio 2016), n. 26889
Captatori informatici: i dicta delle Sezioni Unite "Limitatamente ai procedimenti per delitti di criminalità organizzata, è consentita l'intercettazione di conversazioni o comunicazioni tra presenti mediante l'installazione di un captatore informatico in dispositivi elettronici portatili (ad es., personal computer, tablet, smartphone, ecc.) - anche nei luoghi di privata dimora ex art. 614 c.p., pure non singolarmente individuati e anche se ivi non si stia svolgendo l'attività criminosa". "Per reati di criminalità organizzata devono intendersi non solo quelli elencati nell'art. 51 c.p.p., commi 3-bis e 3-quater, ma anche quelli comunque facenti capo a un'associazione per delinquere, ex art. 416 c.p., correlata alle attività criminose più diverse, con esclusione del mero concorso di persone nel reato".


23 luglio 2015
Corte Costituzionale, sentenza 8 luglio 2015 (dep. 23 luglio 2015), n. 184
Illegittimità costituzionale dell’art. 2, comma 2-bis, della legge 24 marzo 2001, n. 89 (Previsione di equa riparazione in caso di violazione del termine ragionevole del processo e modifica dell’articolo 375 del codice di procedura civile), nella parte in cui prevede che il processo penale si considera iniziato con l’assunzione della qualità di imputato, ovvero quando l’indagato ha avuto legale conoscenza della chiusura delle indagini preliminari, anziché quando l’indagato, in seguito a un atto dell’autorità giudiziaria, ha avuto conoscenza del procedimento penale a suo carico;


20 luglio 2015
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 26 maggio 2015 (dep. 26 giugno 2015), n. 27100
La Cassazione dice no al "virus di Stato". Una sentenza sui "captatori informatici"


21 maggio 2015
Corte di Cassazione, sentenza 10 febbraio 2015 (dep. 29 aprile 2015), n. 18069
La necessità di «accompagnare ed assistere» la moglie ricoverata presso un centro oncologico è causa di legittimo impedimento a comparire in udienza per l'avvocato.


27 febbraio 2015
Corte Costituzionale, sentenza 28 gennaio 2015 (dep. 27 febbraio 2015), n. 23
Illegittimità costituzionale dell’art. 459, comma 1, c.p.p. nella parte in cui prevede la facoltà del querelante di opporsi, in caso di reati perseguibili a querela, alla definizione del procedimento con l’emissione di decreto penale di condanna.


27 gennaio 2015
Corte Costituzionale, sentenza 12 gennaio 2014 (dep. 22 gennaio 2014), n. 1
Illegittimità costituzionale dell’art. 458 c.p.p. e dell’art. 1, comma 1, d.P.R. 22 settembre 1988, n. 448 (Approvazione delle disposizioni sul processo penale a carico di imputati minorenni), nella parte in cui prevedono che, nel processo minorile, nel caso di giudizio abbreviato richiesto dall’imputato in seguito a un decreto di giudizio immediato, la composizione dell’organo giudicante sia quella monocratica del giudice per le indagini preliminari e non quella collegiale prevista dall’art. 50-bis, comma 2, del regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12 (Ordinamento giudiziario).


5 dicembre 2014
Corte Costituzionale, sentenza 1 dicembre 2014 (dep. 5 dicembre 2014), n. 273
Illegittimità costituzionale dell’art. 516 c.p.p. nella parte in cui non prevede la facoltà dell’imputato di richiedere al giudice del dibattimento il giudizio abbreviato relativamente al fatto diverso emerso nel corso dell’istruzione dibattimentale, che forma oggetto della nuova contestazione


30 novembre 2014
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 14 ottobre 2014 (dep. 27 novembre 2014) n. 49478
Astensione dalle udienze per delibera di associazione forense: è legittimo impedimento anche in camera di consiglio


25 marzo 2014
Corte di Cassazione, sentenza 5 novembre 2013 (dep. 25 febbraio 2014), n. 9030
Non è irricevibile né inammissibile la richiesta di rinvio per legittimo impedimento, dell’imputato o del difensore, inviata a mezzo telefax in cancelleria; peraltro, l’utilizzo di tale irregolare modalità di trasmissione comporta l’onere per la parte, che intenda dolersi in sede di impugnazione dell’omesso esame della sua richiesta, di accertarsi del regolare arrivo del fax e del suo tempestivo inoltro al giudice competente.


4 marzo 2014
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 10 febbraio 2014 (dep. 13 febbraio 2014) n. 7058
No alla PEC nel processo penale


4 novembre 2013
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 27 maggio 2013 (dep. 27 settembre 2013), n. 40303
Accesso abusivo a sistema informatico o telematico. Competenza del giudice del luogo ove è collocato il server violato


30 ottobre 2013
Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza 19 luglio 2013 (dep. 28 ottobre 2013), n. 44004
Salva la motivazione per relationem: il trionfo del copia & incolla


4 agosto 2013
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 7 giugno 2013 (dep. 3 luglio 2013), n. 28554
Una discussa pronuncia circa l'utilizzabilità delle videoregistrazioni in luogo privato indipendentemente dalla loro conformità alle istruzioni del Garante per la protezione dei dati personali (con nota critica di Monica A. Senor)


22 luglio 2013
Corte Costituzionale, sentenza 3 luglio 2013 (dep. 18 luglio 2013), n. 210
Giudizio abbreviato ed ergastolo: no alla retroattività: Illegittimità costituzionale dell’articolo 7, comma 1, del decreto-legge 24 novembre 2000, n. 341 (Disposizioni urgenti per l’efficacia e l’efficienza dell’Amministrazione della giustizia), convertito, con modificazioni, dalla legge 19 gennaio 2001, n. 4


4 aprile 2013
Corte Costituzionale, sentenza 25 marzo 2013 (dep. 29 marzo 2013), n. 57
Illegittimità costituzionale dell’articolo 275, comma 3, secondo periodo, c.p.p., come modificato dall’art. 2, comma 1, del d.l. 23 febbraio 2009, n. 11 convertito, con modificazioni, dalla l. 23 aprile 2009, n. 38, nella parte in cui – nel prevedere che, quando sussistono gravi indizi di colpevolezza in ordine ai delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dall’articolo 416-bis c.p. ovvero al fine di agevolare l’attività delle associazioni previste dallo stesso articolo, è applicata la custodia cautelare in carcere, salvo che siano acquisiti elementi dai quali risulti che non sussistono esigenze cautelari – non fa salva, altresì, l’ipotesi in cui siano acquisiti elementi specifici, in relazione al caso concreto, dai quali risulti che le esigenze cautelari possono essere soddisfatte con altre misure.


25 febbraio 2013
Corte Costituzionale, setnenza 5 dicembre 2012 (dep. 16 gennaio 2013), n. 7
Illegittimità costituzionale dell’articolo 569 c.p.p. nella parte in cui stabilisce che, in caso di condanna pronunciata contro il genitore per il delitto di soppressione di stato, previsto dall’articolo 566, secondo comma, c.p., consegua di diritto la perdita della potestà genitoriale, così precludendo al giudice ogni possibilità di valutazione dell’interesse del minore nel caso concreto.


28 settembre 2012
Corte ci Cassazione, sezione VI penale, sentenza 15 giugno 2012 (dep. 3 settembre 2012), n. 33953
“La tutela costituzionale del domicilio va tuttavia limitata ai luoghi con i quali la persona abbia un rapporto stabile, sicché, quando si tratti di tutelare solo la riservatezza, la prova atipica [la videoregistrazione, n.d.r.] può essere ammessa con provvedimento motivato dell’autorità giudiziaria. Non sono pertanto ammissibili riprese visive effettuate, ai fini del processo, in ambito domiciliare mentre vanno autorizzate dall’autorità giudiziaria procedente (p.m. o giudice) le riprese visive che, pur non comportando un’intrusione domiciliare, violino la riservatezza personale”.


24 maggio 2012
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, sentenza 29 marzo 2012 (dep. 18 maggio 2012), n. 19046
L’estensione degli effetti favorevoli della decisione si verifica a condizione che detta decisione non sia fondata su “motivi personali” dell’impugnante e che il procedimento stesso sia sorto e si sia svolto in modo unitario e cumulativo.


3 maggio 2012
Corte Costituzionale, sentenza 18 aprile 2012 (dep. 3 maggio 2012), n. 110
Un altro stop alla custodia cautelare obbligatoria. Associazione per delinquere finalizzata alla contraffazione. Illegittimità costituzionale dell’articolo 275, comma 3, secondo periodo, del codice di procedura penale, come modificato dall’art. 2, comma 1, del decreto-legge 23 febbraio 2009, n. 11 (Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori), convertito, con modificazioni, dalla legge 23 aprile 2009, n. 38, nella parte in cui – nel prevedere che, quando sussistono gravi indizi di colpevolezza in ordine al delitto di cui all’art. 416 del codice penale, realizzato allo scopo di commettere i delitti previsti dagli artt. 473 e 474 del codice penale, è applicata la custodia cautelare in carcere, salvo che siano acquisiti elementi dai quali risulti che non sussistono esigenze cautelari – non fa salva, altresì, l’ipotesi in cui siano acquisiti elementi specifici, in relazione al caso concreto, dai quali risulti che le esigenze cautelari possono essere soddisfatte con altre misure.


6 marzo 2012
Tribunale di Palermo, Sezione Prima Penale, Sentenza 17 gennaio 2011 (dep. 26 aprile 2011)
Sulla correlazione tra accusa e sentenza


21 febbraio 2012
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, sentenza 27 ottobre 2011 (dep. 17 febbraio 2012), n. 6624
1) Nell’ambito del procedimento di estradizione per l’estero, l’intervenuta consegna allo Stato richiedente della persona reclamata comporta l’inammissibilità, per sopraggiunta carenza d’interesse, dell’impugnazione proposta dalla medesima persona contro il provvedimento di rigetto della richiesta di revoca o di inefficacia della misura cautelare coercitiva disposta a suo carico nel corso dello stesso procedimento, stante la natura incidentale della quaestio libertatis rispetto alla procedura di estradizione e avendo la cautela personale esaurito la sua funzione strumentale alla consegna. 2) Nell’ipotesi considerata, l’interesse all’impugnazione del provvedimento sulla libertà personale adottato a fini estradizionali non può essere ravvisato neppure nella prospettiva di ottenere la riparazione per ingiusta detenzione, in quanto il conseguimento di tale obiettivo è incompatibile con la pronuncia della sentenza – irrevocabile – favorevole all’estradizione.


28 gennaio 2012
Corte di Cassazione, sezioni unite penali, sentenza 24 novembre 2011 (dep. 18 gennaio 2012), n. 1855
Omesso versamento delle ritenute previdenziali e assistenziali: la notifica dell’accertamento della violazione e il decorso del termine di tre mesi per il versamento non costituiscono una condizione di procedibilità dell’azione penale. Il decreto di citazione a giudizio equivale alla notifica dell’avviso di accertamento solo se, al pari di qualsiasi altro atto processuale indirizzato all’imputato, contenga gli elementi essenziali del predetto avviso.


27 gennaio 2012
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 14 dicembre 2011 (dep. 17 gennaio 2012), n. 1399
Investigazioni difensive: la richiesta di audizione volta all'audizione in incidente probatorio del testimone o della persona che abbia esercitato la facoltà di non rispondere o di non rendere la dichiarazione non comporta l'automatico accoglimento da parte del GIP che deve comunque valutare la rilevanza ai fini investigativi delle circostanze in relazione alle quali si vuole che la persona sia sentita.


19 gennaio 2012
Corte di Cassazione, sezioni unite penali, sentenza 29 settembre 2011 (dep. 10 gennaio 2012), n. 155
Il principio delle Sezioni Unite in tema di termini e scadenze in giorni festivi: a) la regola per cui il termine stabilito a giorni, il quale scade in giorno festivo, è prorogato di diritto al giorno successivo non festivo, posta dall’art. 172, comma 3, cod. proc. pen., si applica anche agli atti e ai provvedimenti del giudice, e si riferisce perciò anche al termine per la redazione della sentenza; b) nei casi in cui, come nell’art. 585, comma 2, lett. c), cod. proc. pen., è previsto che il termine assegnato per il compimento di una attività processuale decorra dalla scadenza del termine assegnato per altra attività processuale, la proroga di diritto del giorno festivo in cui il precedente termine venga a cadere al primo giorno successivo non festivo, determina lo spostamento altresì della decorrenza del termine successivo con esso coincidente; c) tale situazione, tuttavia, non si verifica ove ricorrano cause di sospensione quale quella prevista per il periodo feriale che, diversamente operando per i due termini, comportino una discontinuità in base al calendario comune tra il giorno in cui il primo termine scade e il giorno da cui deve invece calcolarsi l’inizio del secondo. Le Sezioni Unite hanno inoltre statuito che il diniego di termini a difesa o la concessione di termini ridotti rispetto a quelli previsti dall’art. 108, comma primo, cod. proc. pen., non può dare luogo ad alcuna nullità quando l’esercizio effettivo del diritto alla difesa tecnica o di altri diritti fondamentali dell’imputato non abbia subito, in assoluto, alcuna lesione o menomazione


19 dicembre 2011
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 8 novembre 2011 (dep. 14 dicembre 2011), n. 46537
Qualora il giudice condanni con sentenza, ex art. 110, comma 3, c.p.p. d.p.r. 115/2002 (T.U. spese di giustizia), l’imputato alla rifusione, in favore dello Stato, delle spese sostenute dalla parte civile ammessa al patrocinio a spese sello Stato, la somma deve coincidere con quella che lo Stato liquida al difensore di parte civile ex art. 82, comma 1, T.U. spese di giustizia, dovendo tale specifica liquidazione essere contenuta nel dispositivo della stessa sentenza


16 dicembre 2011
Corte Costituzionale, Sentenza 12 dicembre 2011 (dep. 16 dicembre 2011), n. 331
Immigrazione: stop alla custodia cautelare come unica misura applicabile. Illegittimità costituzionale dell’art. 12, comma 4-bis, d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero), aggiunto dall’art. 1, comma 26, lettera f), della l. 15 luglio 2009, n. 94 (Disposizioni in materia di sicurezza pubblica), nella parte in cui – nel prevedere che, quando sussistono gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati previsti dal comma 3 del medesimo articolo, è applicata la custodia cautelare in carcere, salvo che siano acquisiti elementi dai quali risulti che non sussistono esigenze cautelari – non fa salva, altresì, l’ipotesi in cui siano acquisiti elementi specifici, in relazione al caso concreto, dai quali risulti che le esigenze cautelari possono essere soddisfatte con altre misure,


15 dicembre 2011
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 19 luglio 2011 (dep. 17 novembre 2011), n. 42428
Una stampante è arma impropria. L'utilizzo integra la relativa aggravante delle lesioni personali


12 dicembre 2011
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 10 novembre 2011 (dep. 28 novembre 2011), n. 44068
Le Corte ha affermato che la richiesta di giudizio abbreviato in seno a rito immediato non può essere formulata a mezzo posta giacché, da un lato, è prevista dall’art. 458, comma 1, c.p.p., quale unica modalità di presentazione, quella del deposito nella cancelleria del G.I.P. con l’avvenuta prova della notifica al P.M. e, dall’altro, deve ritenersi inestensibile il disposto dell’art. 583 c.p.p. in materia di impugnazioni.


9 dicembre 2011
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 5 ottobre 2011 (dep. 17 novembre 2011), n. 42427
Le Corte ha affermato che la rinuncia del ricorrente al ricorso immediato presentato avanti il Giudice di Pace ex art. 21 del d. lgs. n. 274 del 2000 equivale alla remissione di querela conseguendone, in caso di accettazione dell’imputato, l’estinzione del reato.


6 dicembre 2011
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 5 ottobre 2011 (dep. 17 novembre 2011), n. 42406
Sulla testimonianza del minore abusato


7 aprile 2011
Corte Costituzionale, Sentenza 4 aprile 2011 (dep. 7 aprile 2011), n. 113
Illegittimità costituzionale dell’art. 630 c.p.p. nella parte in cui non prevede un diverso caso di revisione della sentenza o del decreto penale di condanna al fine di conseguire la riapertura del processo, quando ciò sia necessario, ai sensi dell’art. 46, paragrafo 1, della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, per conformarsi ad una sentenza definitiva della Corte europea dei diritti dell’uomo.


7 marzo 2011
Tribunale di Napoli, Sezione del Giudice per le Indagini Preliminari - Ufficio Quarto, Ordinanza 23 febbraio 2011
Stalking, divieto di avvicinamento e frequentazione col figlio comune alla persona offesa


28 gennaio 2011
Corte di Cassazione, Sezione Terza Penale, sentenza 25 marzo 2010 (dep. 31 marzo 2010), n.12572
Per effetto di quanto dispone il comma 14 ter della legge n. 246/2005, introdotto dalla L. n. 69/2009, e tenuto conto della data di entrata in vigore della legge n. 246/05, si deve necessariamente concludere che, ad oggi, nessun effetto abrogativo possa ritenersi comunque verificato rispetto alla L. 283/62.


26 gennaio 2011
Corte Costituzionale, Sentenza 13 gennaio 2011 (ud. 25 gennaio 2011), n. 23
Pubblicate le motivazioni in tema di "Legittimo impedimento"


6 dicembre 2010
Giudice di Pace di Brescia, ordinanza 22 luglio 2008
L'unica firma del difensore ai fini dell'autenticazione della sottoscrizione della persona offesa nel ricorso ex art. 21 d.lgs. n. 274/00 non esclude l'inammissibilità del ricorso ai sensi dell'art. 24 lett. c) d.lgs. cit.


15 ottobre 2010
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, sentenza 30 settembre 2010 (dep. 11 ottobre 2011), n. 36212
Il difensore dell’arrestato o del fermato ha diritto di esaminare ed estrarre copia degli atti su cui si fonda la richiesta di convalida del fermo o dell’arresto e di applicazione della misura cautelare. Il rigetto di tale richiesta, determina una nullità di ordine generale a regime intermedio dell’interrogatorio e del provvedimento di convalida, che resta sanata a norma dell’art. 182, comma 2, cod. proc. pen., se non viene eccepita nella udienza di convalida


15 ottobre 2010
Corte di Cassazione, Sezione VI Penale, sentenza 5 ottobre 2010 (dep. 12 ottobre 2010) n. 36539
Il rischio di imminente prescrizione del reato non legittima il rigetto tout court della richiesta di rinvio dell’udienza formulata dal difensore per un concomitante impegno professionale


6 ottobre 2010
Corte di Cassazione, Sezioni Unite penali, sentenza 5 ottobre 2010 n. 35738
La recidiva reiterata opera quale circostanza aggravante facoltativa, nel senso che è consentito al giudice escluderla ove non la ritenga in concreto espressione di maggior colpevolezza o pericolosità sociale del reo. Dall'esclusione deriva la sua ininfluenza non solo sulla determinazione della pena ma anche sugli ulteriori effetti commisurativi della sanzione costituiti dal divieto del giudizio di prevalenza delle circostanze attenuanti, dal limite minimo di aumento della pena per il cumulo formale, dall'inibizione all'accesso al "patteggiamento allargato" ed alla relativa riduzione premiale.


5 ottobre 2010
Tribunale del riesame di Trani, Ordinanza 21 settembre 2010 (dep. 28 settembre 2010)
Nell'accogliere un'istanza di riesame avverso un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente ex art. 322 ter c.p., il Tribunale di Trani, in funzione di giudice del riesame, si sofferma sull'inutilizzabilità patologica ed assoluta delle dichiarazioni autoindizianti rese senza la presenza del difensore ed in violazione a quanto disposto dall'art. 63 cpp.


22 luglio 2010
Corte Costituzionale, Sentenza 7 luglio 2010 (dep. 21 luglio 2010), n. 265
Illegittimità costituzionale dell’art. 275, comma 3, secondo e terzo periodo, c.p.p., come modificato dall’art. 2 del d.l. 23 febbraio 2009, n. 11 (Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori), convertito, con modificazioni, dalla l. 23 aprile 2009, n. 38, nella parte in cui – nel prevedere che, quando sussistono gravi indizi di colpevolezza in ordine ai delitti di cui agli articoli 600-bis, primo comma, 609-bis e 609-quater del codice penale, è applicata la custodia cautelare in carcere, salvo che siano acquisiti elementi dai quali risulti che non sussistono esigenze cautelari – non fa salva, altresì, l’ipotesi in cui siano acquisiti elementi specifici, in relazione al caso concreto, dai quali risulti che le esigenze cautelari possono essere soddisfatte con altre misure.


25 giugno 2010
Corte Costituzionale, Sentenza 21 giugno 2010 (dep. 24 giugno 2010), n. 227
Illegittimità costituzionale dell’art. 18, comma 1, lettera r), l. 22 aprile 2005, n. 69 (Disposizioni per conformare il diritto interno alla decisione quadro 2002/584/GAI del Consiglio, del 13 giugno 2002, relativa al mandato d’arresto europeo e alle procedure di consegna tra Stati membri), nella parte in cui non prevede il rifiuto di consegna anche del cittadino di un altro Paese membro dell’Unione europea, che legittimamente ed effettivamente abbia residenza o dimora nel territorio italiano, ai fini dell’esecuzione della pena detentiva in Italia conformemente al diritto interno


15 giugno 2010
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, Sentenza 21 aprile 2010 (dep. 10 giugno 2010), n. 22045
Il reato di cui all'art. 5 d.lgs. n. 74/2000 si considera consumato decorsi novanta giorni dall'ultima tra le scadenze previste dalla normativa tributaria per la presentazione delle dichiarazioni delle imposte sui redditi o sul valore aggiunto. L’erronea indicazione nel capo di imputazione della data di consumazione del reato non comporta alcuna lesione del diritto di difesa, posto che la data di consumazione del reato è fissata direttamente dalla legge.


2 giugno 2010
Tribunale di Bologna, Sentenza 7 gennaio 2010 (dep. 7 gennaio 2010), n. 26
La positività urinaria a benzodiazepine ed oppiacei, come per altre sostanze stupefacenti, non permette di documentare l'attualità d'uso delle stesse e pertanto un'alterazione psicofisica da loro assunzione, cui scaturisce la riduzione della performance alla guida, che costituisce il fatto illecito che il legislatore ha voluto sanzionare attraverso l'art 187 C.d.S. Analogamente, in un traumatizzato importante, lo stato generale può portare ad alterazione dei valori rilevati tramite esame urinario, a causa di tossine che entrano in circolazione: non sussiste, dunque, il reato di cui all'art. 186 C.d.S.


2 giugno 2010
Tribunale di Reggio Emilia, Sentenza 21 maggio 2009 (dep. 28 maggio 2009), n. 748
In tema di 186 C.d.S., dopo la riforma del 2007, l'accertamento dello stato di ebbrezza deve essere positivamente quantificato secondo precisi valori numerici. La norma impone l'accertamento dello stato di ebbrezza con le modalità tecniche di cui ai commi 3 e 4, poiché diversamente non si vede come si potrebbe approdare alla precisa individuazione del tasso alcoolemico e, dunque, all'inquadramento del fatto nell'uno o nell'altro paradigma normativo. Questo comporta che con la disciplina post riforma del 2007, in mancanza degli accertamenti tecnici previsti dalla legge, si sia nell'impossibilità sia di stabilire se il fatto sia riconducibile all'una o all'altra ipotesi di cui al 2° comma dell'art. 186 C.d.S. sia, prima ancora, di verificare la stessa materialità del reato. Appare allora evidente l'inidoneità a questo scopo degli elementi sintomatici dello stato di ebbrezza: tali indici, infatti, sono frutto di una elaborazione giurisprudenziale che presupponcva una fattispecie (quella ante-riforma del 2007) profondamente diversa, alla quale erano estranee tanto la suddivisione delle condotte secondo fasce di gravità quanto la necessità degli esami strumentali ai fini dell'accertamento dello stato di ebbrezza.


2 giugno 2010
Tribunale di Bologna, Sentenza 11 gennaio 2010 (dep. 11 gennaio 2010), n. 40
In tema di art. 186 C.d.S., per i fatti commessi in epoca precedente all'entrata in vigore della novella di cui alla l. n. 160/2007, si applica la precedente normativa in quanto più favorevole all'imputato; tuttavia, in applicazione della previgente disciplina, all'accertamento della guida in stato di ebbrezza consegue la sospensione della patente di guida come sanzione amministrativa accessoria.


1 giugno 2010
Corte di Cassazione, Sezione IV Penale, Sentenza 25 maggio 2010 (dep.), n. 19646
La Cassazione conferma l'orientamento, in base al quale non può essere applicata la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida, conseguente per legge a illeciti posti in essere con violazione delle norme sulla circolazione stradale, a colui che li abbia commessi conducendo veicoli per la cui guida non sia richiesta alcuna abilitazione.


27 maggio 2010
Corte di Cassazione, Sezione IV Penale, Sentenza 29 aprile 2010 (dep. 26 maggio 2010), n. 20093
La natura della confisca di cui all'art. 186 C.d.S. ha un evidente contenuto afflittivo che trascende le tipiche finalità della misura di sicurezza: tale natura, tipica delle sanzioni penali, impone l'applicazione dei principi dell'ordinamento penale ed in particolare quello di legalità e quello di personalità della responsabilità penale. La sanzione, dunque, può colpire solo l'autore del reato e non soggetti diversi; ne consegue che non è possibile sottoporre a sequestro il veicolo appartenente ad un ente, ancorché utilizzato dagli organi rappresentativi dello stesso.


7 aprile 2010
Giuseppe Dacquì, Domande suggestive del giudice nel processo accusatorio


6 aprile 2010
Corte di Cassazione, Sezione V Penale, Sentenza 12 gennaio 2010 (dep. 26 marzo 2010), n. 11945
Con la prima decisione di legittimità sul reato di stalking, la Suprema Corte ha tracciato alcuni importanti principi idonei a perimetrare la condotta delittuosa della nuova fattispecie penale introdotta dal d.l. n. 11/2009. In particolare, secondo i Supremi Giudici, tale reato si caratterizza per il dolo generico e per la reiterazione nel tempo delle illecite condotte, che si succedono per un ampio arco di tempo, con cadenza anche quotidiana, tanto da giustificare l’accertamento del perdurante stato patologico da esse causato nella vittima. Pienamente corretta è la definizione di tali atti come molesti, cioè forieri di alterazione della serenità e dell’equilibrio della vittima, in quanto diretti a forzare la sua attenzione e a stringere con lei un rapporto, percepito evidentemente come anomalo e pericoloso


18 marzo 2010
Corte Costituzionale, Sentenza 10 marzo 2010 (dep. 17 marzo 2010), n. 106
Stop alla nomine d'ufficio per i praticanti abilitati


11 febbraio 2010
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, Sentenza 21 gennaio 2010 (dep. 8 febbraio 2010), n. 4964
Il reato di cui all’articolo 416-bis c.p. appartiene, nelle ipotesi di cui ai primi due commi anche se aggravate dalla circostanza di cui al sesto comma (ed in quelle di mera partecipazione di cui al primo comma anche se aggravate dalla circostanza di cui al quarto comma, eventualmente congiunta a quella del sesto), alla competenza del tribunale in virtù della regola residuale di cui all’articolo 6 c.p.p., secondo la quale il tribunale è competente per i reati che non siano di competenza della corte di assise (non dunque in forza dell’articolo 33-bis, comma 1, lett. c), c.p.p.). La competenza appartiene, invece, quoad poenam alla corte d’assise con riguardo all’ipotesi di cui al secondo comma, aggravata dalla circostanza di cui al quarto comma. L’attribuzione di competenza è effetto prodotto - come si è detto - dall’aggravamento dei limiti edittali di pena operato dalla legge 5 dicembre 2005, n. 251 e non rileva chiedersi se il legislatore si sia oppure reso conto del prodursi di detto effetto (anche se l’assenza di una disposizione transitoria che distingua tra reati commessi prima e reati commessi successivamente alla data di entrata in vigore della legge, quanto mai opportuna in casi di mutamenti della competenza per materia, sembrerebbe imporre una risposta negativa)


30 dicembre 2009
Corte Costituzionale, Sentenza 14 dicembre 2009 (dep. 18 dicembre 2009), n. 336
Non è fondata la questione di legittimità costituzionale degli artt. 445, comma 1-bis, e 653, comma 1-bis, c.p.p., sollevata, in riferimento agli artt. 3, secondo comma, 24, secondo comma, e 111, secondo comma, della Costituzione.


27 dicembre 2009
Corte Costituzionale, Sentenza 18 dicembre 2009, n. 333 (dep. 18 dicembre 2009)
E' costituzionalmente illegittimo l’art. 517 c.p.p., nella parte in cui non prevede la facoltà dell’imputato di richiedere al giudice del dibattimento il giudizio abbreviato relativamente al reato concorrente contestato in dibattimento, quando la nuova contestazione concerne un fatto che già risultava dagli atti di indagine al momento di esercizio dell’azione penale. E' altresì costituzionalmente illegittimo l'art. 516 c.p.p., nella parte in cui non prevede la facoltà dell’imputato di richiedere al giudice del dibattimento il giudizio abbreviato relativamente al fatto diverso contestato in dibattimento, quando la nuova contestazione concerne un fatto che già risultava dagli atti di indagine al momento di esercizio dell’azione penale.


11 dicembre 2009
Corte Costituzionale, Sentenza 30 novembre 2009 (dep. 4 dicembre 2009), n. 317
Illegittimità costituzionale dell’art. 175, comma 2, c.p.p. nella parte in cui non consente la restituzione dell’imputato, che non abbia avuto effettiva conoscenza del procedimento o del provvedimento, nel termine per proporre impugnazione contro la sentenza contumaciale, nel concorso delle ulteriori condizioni indicate dalla legge, quando analoga impugnazione sia stata proposta in precedenza dal difensore dello stesso imputato


30 novembre 2009
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, Sentenza 27 ottobre 2009 (dep. il 20 novembre 2009), n. 44660
In tema di misure cautelari personali, è inammissibile la richiesta di riesame proposta dal difensore a mezzo di telegramma, trattandosi di una modalità che non garantisce certezza in ordine all’autenticità della provenienza e all’identità dell’impugnante.


11 novembre 2009
Tribunale di Reggio Emilia, Sentenza 2 ottobre 2009 (dep. 3 ottobre 2009), n. 856
In tema di reati previsti dal Codice della Strada (artt. 186-187), un'altra pronuncia ex art. 129 c.p.p. che "sconfessa" il valore delle analisi ematiche c.d. di "screening". L'inattendibilità di queste ultime, per quanto concerne la presenza di sostanze stupefacenti nel sangue (art. 187 Codice della Strada), travolge anche l'accertamento circa la presenza di alcool nel sangue, ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 186 Codice della Strada.


29 ottobre 2009
Corte Costituzionale, Sentenza 19 ottobre 2009 (dep. 29 ottobre 2009), n. 274
Illegittimità costituzionale art. 443, comma 1, c.p.p., come modificato dall’art. 2 della l. 20 febbraio 2006, n. 46 (Modifiche al codice di procedura penale, in materia di inappellabilità delle sentenze di proscioglimento), nella parte in cui esclude che l’imputato possa proporre appello contro le sentenze di assoluzione per difetto di imputabilità, derivante da vizio totale di mente


26 ottobre 2009
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 24 settembre 2009 (dep. il 20 ottobre 2009), n. 40538
INDAGINI PRELIMINARI – NOTIZIA DI REATO – RITARDO ISCRIZIONE CONSEGUENZE Le Sezioni Unite, chiamate a risolvere il contrasto in ordine alla sussistenza o meno, in capo al giudice, in caso di tardiva iscrizione della notizia di reato, del potere di “ricollocare” il termine iniziale di decorrenza delle indagini preliminari al momento in cui l’iscrizione avrebbe dovuto essere effettuata (con le ulteriori conseguenze in ordine all’inutilizzabilità degli atti di indagine compiuti successivamente alla scadenza dei termini), hanno escluso, in adesione all’orientamento maggioritario, un tale potere, ricollegando all’inerzia o al ritardo unicamente eventuali profili di responsabilità penale o disciplinare; in mancanza, infatti, di disposizioni specifiche che una tale retrodatazione consentano, non è dato neppure individuare nel sistema, ha sottolineato la Corte, né un principio generale di sindacabilità degli atti del pubblico ministero, né un altrettanto generalizzato compito di garanzia affidato in particolare al giudice per le indagini preliminari, il quale non governa l’indagine né è chiamato a controllarla.


29 settembre 2009
Corte di Cassazione, Sezione IV Penale, Sentenza 6 maggio 2009 (dep. 11 giugno 2009), n. 24015
L'art. 186 comma 2 del Codice della Strada consente il sequestro preventivo - e la conseguente confisca - del veicolo in comproprietà, in quanto la norma esclude soltanto la confisca di veicolo appartenente ad un terzo, in ragione della tutela del suo diritto di proprietà, e del fatto che la presunzione assoluta di pericolosità derivante dall'uso del veicolo può risultare attenuata solamente in tale ultimo caso, mentre in caso di comproprietà, la presunzione medesima rimane integra. Impregiudicata la questione sul sequestro e la confiscabilità della quota appartenente al terzo.


29 settembre 2009
Corte di Cassazione, Sezione IV Penale, Sentenza 24 giugno 2009 (dep. 9 luglio 2009), n. 28189
Il comproprietario dell'autovettura sequestrata ex art. 186 comma 2 Codice della Strada non ha diritto alla restituzione del veicolo, in quanto la misura cautelare reale è finalizzata alla confiscabilità della quota di proprietà dell'imputato, da considerarsi finalità ammissibile, la quale richiede il mantenimento del sequestro al fine di evitare che il bene sia disperso e che ritornato nella disponibilità dei comproprietari possa essere nuovamente usato dal soggetto che è stato trovato alla guida in stato di alterazione alcolica, situazione che la norma in oggetto intende prevenire; in ogni caso, il comproprietario non imputato potrà rivalersi sul prezzo ricavabile dalla vendita dell'autovettura.


28 settembre 2009
European Court of Human Right, Grand Chamber, Case of Scoppola vs. Italy (no. 2), Application no. 10249/03, Judgement September 17th 2009
La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo condanna l'Italia per violazione degli artt. 6 e 7 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, sancendo che l'art. 7 predetto prevede la retroattività della legge penale più favorevole.


18 settembre 2009
Tribunale di Ferrara, Sentenza 21 maggio 2009 (dep. 25/05/2009), n. 751
Un'altra pronuncia del Tribunale di Ferrara, in questo caso a seguito di opposizione a decreto penale di condanna, con cui si è affermato che la condotta sanzionata dall'art. 187 C.d.S. è costituita dal fatto di porsi alla guida di un veicolo sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, effetto che deve essere sussistente ed attuale e che non può essere accertato attraverso il riscontro della presenza nelle urine di metabolici di sostanza stupefacente, la quale non è dimostrativa dell'attuale sussistenza - al momento detta guida - dello stato di alterazione.


17 settembre 2009
Tribunale di Ferrara, Sentenza 25 giugno 2009, n. 296
Sentenza di proscioglimento, a seguito di richiesta di emissione di decreto penale di condanna, con cui si è ritenuto che lo stato di alterazione psicofisica, rilevante ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 187 C.d.S., non possa essere desunto dalla mera presenza di metaboliti evidenziata dalle analisi, poiché le tracce degli stessi permangono nelle urine anche dopo la fine dell'efficacia del principio attivo.


6 settembre 2009
Corte Costituzionale, Sentenza 14 luglio 2009, n. 217
La Consulta dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 420-ter, comma 5, e dell'art. 484, comma 2-bis c.p.p. nella parte in cui non consentono al giudice del dibattimento di rinviare ad una nuova udienza, quando l'assenza del difensore della costituita parte civile sia dovuta ad assoluta impossibilità di comparire per legittimo impedimento prontamente comunicato.


5 settembre 2009
Corte di Cassazione, Sezione IV Penale, Sentenza 9 luglio 2009, n. 28219
In un obiter dictum, la Corte di Cassazione ritiene "opzione scientifica non arbitraria" il fatto che la presenza del principio attivo stupefacente persista per un certo arco temporale, della durata anche di diversi giorni, dopo l'assunzione dello sostanza; ragionando in astratto, la Corte afferma che ciò potrebbe non costituire prova certa al di là di ogni ragionevole dubbio di uno stato di "alterazione" da stupefacenti, che costituisce il proprium del reato di cui all'articolo 187 C.d.S.


7 luglio 2009
Corte Costituzionale, Sentenza 1 luglio 2009, n. 197
Le dichiarazioni rese nelle fasi anteriori al giudizio dall'imputato possono essere utilizzate, per quel che concerne la responsabilità dei coimputati, ai soli fini di valutare la credibilità del dichiarante, salvo che gli stessi coimputati prestino consenso all'utilizzazione piena ovvero ricorrano le circostanze indicate dall'art. 500, comma 4.


1 luglio 2009
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 26 marzo 2009 (dep. 22 giugno 2009), n. 25957
Non è abnorme il provvedimento del giudice emesso nell’esercizio del potere di adottarlo se ad esso non consegua la stasi del procedimento per l’impossibilità da parte del P.M. di proseguirlo senza concretizzare un atto nullo rilevabile nel corso del procedimento


11 giugno 2009
Corte Costituzionale, Sentenza 22 aprile 2009 (dep. 11 giugno 2009), n. 173
Sulla distruzione delle intercettazioni. Illegittimità costituzionale dell’art. 240, commi 4 e 5, c.p.p. nella parte in cui non prevede, per la disciplina del contraddittorio, l’applicazione dell’art. 401, commi 1 e 2, dello stesso codice. Illegittimità costituzionale dell’art. 240, comma 6, c.p.p. nella parte in cui non esclude dal divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti, supporti e atti, nella redazione del verbale previsto dalla stessa norma, le circostanze inerenti l’attività di formazione, acquisizione e raccolta degli stessi documenti, supporti e atti.


24 maggio 2009
Tribunale di Napoli, Sezione del G.I.P. - Ufficio 4, Decreto 27 aprile 2009 - Est. L. Giordano
Sull'accesso a luoghi privati per lo svolgimento di investigazioni difensive


29 aprile 2009
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 14 ottobre 2009 (dep. 29 aprile 2010), n. 16556
Un prima sentenza in tema di "captatori informatici" ed intercettazioni


27 aprile 2009
Corte Costituzionale, Sentenza 20 aprile 2009 (dep. 24 aprile 2009), n. 121
Illegittimità costituzionale dell’art. 405, comma 1-bis, c.p.p. (aggiunto dall’art. 3 l. 20 febbraio 2006, n. 46 - Modifiche al codice di procedura penale, in materia di inappellabilità delle sentenze di proscioglimento, c.d. "Pecorella-bis"). Il pubblico ministero, ancorché privo di ulteriori elementi a carico dell'indagato, può legittimamente esercitare l'azione penale (e non richiedere l'archiviazione) anche qualora la Suprema Corte si sia pronunciata negativamente circa la sussitenza di gravi indizi per le misure cautelari.


20 marzo 2009
Corte di Cassazione, Sezione III penale, Sentenza 18 novembre 2008 (dep. 19 marzo 2009) n. 12107
In tema di sequestro probatorio, deve essere motivata la necessaria sussistenza del vincolo di pertinenzialità tra tutti i beni sequestrati e le ipotesi di reato configurate: il giudice del riesame deve accertare l'esistenza della relazione di immediatezza, descritta nel secondo comma dell'art. 253 cod. proc. pen., tra le cose sequestrate e l'illecito penale; sulla scorta di tale principio di diritto la Cassazione ha annullato l'ordinanza del tribunale del riesame che aveva rigettato l'istanza di riesame del sequestro probatorio avente ad oggetto documenti, file, supporti informatici, oggetti vari di provenienza, ed altresì il contenuto dell'intero server aziendale (oltre a tutta la documentazione aziendale) di una società.


20 marzo 2009
Corte di Cassazione, Sezione VI Penale, Sentenza 10 aprile 2007 (dep. 10 luglio 2007), n. 26976
In caso di successione nel tempo di legge penale più favorevole, l'invito, rivolto al Giudice, all'udienza di trattazione della richiesta ex art. 444 c.p.p., a rideterminare la pena in maniera conforme al nuovo ed inferiore limite edittale equivale a revoca della richiesta di applicazione della pena, nella specie ammissibile, in quanto fondata sullo jus superveniens, avuto riguardo all’art. 2 comma 4° c.p.


10 gennaio 2009
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 28 novembre 2008 (dep. 23 dicembre 2008), n. 47803
Le Sezioni Unite risolvono il contrasto: niente spese alla parte civile in caso di patteggiamento in fase di indagini


6 gennaio 2009
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, Sentenza 30 ottobre 2008 (dep. 4 dicembre 2008), n. 45078
La Suprema Corte, decidendo su un conflitto di competenza tra due GIP, conferma la norma transitoria della l. 125/2008 che assegna il procedimento al GIP territoriale qualora lo stesso sia stato iscritto prima dell'entrata in vigore della legge (l. 48/2008) che ha istituito il GIP distrettuale per i reati informatici.


5 dicembre 2008
Corte Costituzionale, Sentenza 1° dicembre 2008 (dep. 5 dicembre 2008), n. 400
Illegittimità costituzionale dell’art. 34, comma 2, c.p.p., nella parte in cui non prevede l’incompatibilità alla trattazione dell’udienza preliminare del giudice che abbia ordinato, all’esito di precedente dibattimento, riguardante il medesimo fatto storico a carico del medesimo imputato, la trasmissione degli atti al pubblico ministero, a norma dell’art. 521, comma 2, del codice di procedura penale.


3 novembre 2008
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 29 maggio 2008 (dep. 28 ottobre 2008), n. 40049
Il riconosciuto esercizio del diritto di critica comporta il proscioglimento con la formula "perché il fatto non costituisce reato". Ma anche qualora il giudice del merito abbia pronunciato assoluzione "perché il fatto non sussiste", la parte civile non ha interesse all'impugnazione nel caso si limiti a domandare la formula più corretta in quanto il proscioglimento fa, comunque, stato nel processo civile risarcitorio


10 ottobre 2008
Corte Costituzionale, Sentenza 8 ottobre 2008 (dep. 10 ottobre 2008), n. 336
Illegittimità costituzionale dell’art. 268 c.p.p. nella parte in cui non prevede che, dopo la notificazione o l’esecuzione dell’ordinanza che dispone una misura cautelare personale, il difensore possa ottenere la trasposizione su nastro magnetico delle registrazioni di conversazioni o comunicazioni intercettate, utilizzate ai fini dell’adozione del provvedimento cautelare, anche se non depositate


28 settembre 2008
Corte di Cassazione, Sezione VI Penale, Sentenza 28 maggio 2008 (dep. 15 settembre 2008) n. 35376
Scaduti i termini di durata delle indagini preliminari, sono esperibili e utilizzabili gli atti funzionali al sequestro prevenito dei beni patrimoniali dell’indagato (spetterà poi al Giudice valutarne l’eventuale utilizzabilità anche ai fini probatori)


25 settembre 2008
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 26 giugno 2008 (dep. 23 settembre 2008), n. 36359
Intercettazioni telefoniche. Legittimo l'ascolo "remotizzato", presso i locali della Polizia Giudiziaria, dei materiali acquisiti in Procura mediante impianti ivi esistenti


25 settembre 2008
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 26 giugno 2008 (dep. 24 settembre 2008), n. 36541
Inammissibile l'impugnazione in lingua straniera da parte di un soggetto che non conosce la lingua italiana


25 settembre 2008
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 26 giugno 2008 (dep. 25 settembre 2008), n. 36717
E' inammissibile il ricorso avverso il provvedimento mediante il quale il Giudice di Pace dichiara l'inammissibilità del ricorso immediato per la citazione in giudizio


30 luglio 2008
Corte Costituzionale, Sentenza 29 luglio 2008 (dep. 30 luglio 2008). n. 305
Illegittimità costituzionale dell’art. 195, comma 4 c.p.p. ove interpretato nel senso che gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria non possono essere chiamati a deporre sul contenuto delle dichiarazioni rese dai testimoni soltanto se acquisite con le modalità di cui agli artt. 351 e 357, comma 2, lettere a) e b) c.p.p. e non anche nel caso in cui, pur ricorrendone le condizioni, tali modalità non siano state osservate


27 luglio 2008
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, sentenza del 19 giugno 2008 (dep. 24 luglio 2008), n. 31171
Caso Calipari. Non sussiste la giurisdizione penale dello Stato italiano né quella dello Stato territoriale, bensì quella esclusiva degli USA, Stato di invio del personale militare partecipante alla Forza Multinazionale in Iraq, in applicazione del principio di diritto internazionale consuetudinario della ‹‹immunità funzionale›› o ratione materiae dell’individuo-organo dello Stato estero dalla giurisdizione penale di un altro Stato, per gli atti eseguiti iure imperii nell’esercizio dei compiti e delle funzioni a lui attribuiti: principio non derogabile, nella specie, per l’assenza nelle circostanze e modalità del fatto contestato delle caratteristiche proprie della ‹‹grave violazione›› del diritto internazionale umanitario, con particolare riguardo alla non configurabilità nel caso concreto di un ‹‹crimine contro l’umanità›› o di un ‹‹crimine di guerra››


6 luglio 2008
Corte di Cassazione, Sezione V Penale, Sentenza 14 maggio 2008 (dep. 5 giugno 2008), n. 22602
Sono probatoriamente utilizzabili le videoregistrazioni di reiterati atti vandalici e di danneggiamento quando l'area interessata dalle videoregistrazioni ricade nella fruizione di un numero indifferenziato di persone e non attiene alla sfera di privata dimora di un singolo soggetto. Allorché le videoriprese si sono svolte tramite camera sita all'esterno, che inquadrava l'ingresso, i balconi e il cortile di un edificio, deve quindi escludersi una intrusione, tanto nella privata dimora, quanto nel domicilio, in quanto trattasi di luoghi esposti al pubblico, perché caratterizzati da uno spazio soggetto alla visibilità di coloro che vi si trovino. La percettibilità all'esterno fa venir meno le ragioni della tutela del luogo, anche se di proprietà dei privati, e l'utilizzo della videocamera potrebbe equipararsi ad una operazione di appostamento, senza dunque necessità alcuna di autorizzazione da parte della A.G.


27 giugno 2008
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 29 maggio 2008 (dep. 24 giugno 2008), n. 25695
Il ricorso per cassazione della persona offesa costituita parte civile contro la sentenza di non luogo a procedere ex art. 425 c.p.p. è previsto, dopo le modifiche introdotte dalla legge 46/2006 (c.d. "Pecorella-bis") all’art. 428 c.p.p., esclusivamente agli effetti penali. Ne consegue che la Suprema Corte, in caso di annullamento con rinvio, dispone la trasmissione degli atti al Tribunale cui appartiene il G.U.P. che ha emesso la sentenza impugnata


20 giugno 2008
Corte Costituzionale, Sentenza 11 giugno 2008 (dep. 20 giugno 2008), n. 219
Illegittimità costituzionale dell'art. 314 c.p.p. nella parte in cui, nell'ipotesi di detenzione cautelare sofferta, condiziona in ogni caso il diritto all'equa riparazione al proscioglimento nel merito dalle imputazioni, in particolare quando la durata della custodia cautelare risulti superiore alla misura della pena inflitta con la sentenza di condanna


15 maggio 2008
Corte Costituzionale, Sentenza 5 maggio 2008 (dep. 14 maggio 2008), n. 136
Costituzionalmente legittimo l'art. 157, comma 8-bis, c.p.p. sulle notifiche al difensore. Ma quest'ultimo ha sempre la possibilità di non accettare la notificazione mentre l'imputato può eleggere domicilio presso la propria dimora abituale


9 aprile 2008
Corte Costituzionale, Sentenza 31 marzo 2008 (dep. 4 aprile 2008), n. 85
Pecorella-bis: illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge 20 febbraio 2006, n. 46 nella parte in cui, sostituendo l’art. 593 del codice di procedura penale, esclude che l’imputato possa appellare contro le sentenze di proscioglimento relative a reati diversi dalle contravvenzioni punite con la sola ammenda o con pena alternativa, fatta eccezione per le ipotesi previste dall’art. 603, comma 2, del medesimo codice, se la nuova prova è decisiva; illegittimità costituzionale dell’art. 10, comma 2, della citata legge 20 febbraio 2006, n. 46, nella parte in cui prevede che l’appello proposto prima dell’entrata in vigore della medesima legge dall’imputato, a norma dell’art. 593 del codice di procedura penale, contro una sentenza di proscioglimento, relativa a reato diverso dalle contravvenzioni punite con la sola ammenda o con pena alternativa, sia dichiarato inammissibile.


17 marzo 2008
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 31 gennaio 2008 (dep. 5 marzo 2008), n. 9977
Legittimo il rito abbreviato richiesto da difensore di fiducia, pur senza procura speciale, qualora l'imputato presente non eccepisca alcunché


5 marzo 2008
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 31 gennaio 2008 (dep. 21 febbraio 2008), n. 7946
Impugnabile con ricorso per cassazione l'ordinanza del gip emessa ai sensi dell'art. 263, comma 5, c.p.p.


18 febbraio 2008
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, Sentenza 5 dicembre 2007 (dep. 15 gennaio 2008), n. 2115
Notifiche all’imputato ex art. 157 comma 8-bis c.p.p.: la norma, di natura processuale, è applicabile a tutti i processi in corso, salvo che l’imputato abbia effettuato un’elezione di domicilio; in caso di mera dichiarazione di domicilio il difensore di fiducia può rifiutare la notifica ma se l’accetta è suo onere portarla a conoscenza dell’imputato


18 febbraio 2008
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 31 gennaio 2008 (dep. 7 febbraio 2008), n. 6026
Restituzione nel termine preclusa se il difensore, di fiducia o di ufficio, ha proposto impugnazione nell’interesse dell’imputato contumace


16 febbraio 2008
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 29 novembre 2007 (dep. 14 febbraio 2008), n. 7208
La Corte a Sezioni Unite precisa che la causa di esclusione della punibilità di falsa testimonianza di cui all’art. 384 cod. pen., prevista per chi ha commesso il fatto per essere stato costretto dalla necessità di salvare sé o un prossimo congiunto da un grave e inevitabile nocumento nella libertà e nell’onore, non opera nell’ipotesi in cui il testimone abbia deposto il falso pur essendo stato avvertito della facoltà di astenersi.


15 febbraio 2008
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 25 ottobre 2007 (dep. 18 dicembre 2007), n. 46982
Delitti contro la fede pubblica: il danneggiato è legittimato a proporre opposizione avverso la richiesta di archiviazione


13 febbraio 2008
Tribunale di Milano, Ufficio del Giudice delle indagini preliminari, Ordinanza 13 febbraio 2008 - imp. B. M. + 1 (est. L. Savoia)
Notificazioni. Domicilio eletto o dichiarato. Mancanza (Cpp art. 157, 161 )


13 febbraio 2008
Corte Costituzionale, Sentenza 11 febbraio 2008 (dep. 13 febbraio 2008), n. 26
Conflitto di attribuzione dei poteri: quando una Commissione parlamentare compromette gli accertamenti irripetibili ex art. 360 c.p.p. (Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin)


30 gennaio 2008
Corte di Cassazione, Sezione II Penale, Sentenza 18 ottobre 2007 (dep. 22 novembre 2007), n. 43329
Poteri di integrazione probatoria in appello: maglie larghe anche in abbreviato (e i tabulati telefonici sono sempre acquisibili e utilizzabili, anche se provenienti da altro procedimento)


27 gennaio 2008
Corte di Cassazione, Sezione VI Penale, Sentenza 16 novembre 2007 (dep. 4 gennaio 2008), n. 108
Intercettazioni: il divieto di utilizzare la fonte anonima non vale se da essa si apprende solo il numero di cellulare dell’indagato


18 gennaio 2008
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, Sentenza 5 dicembre 2007 (dep. 18 dicembre 2007), n. 47001
Riparazione per ingiusta detenzione o fungibilità: i due benefici non sono cumulabili


14 gennaio 2008
Tribunale Penale di Nola, Giudice Monocratico dott.ssa Diana Bottillo, Ordinanza 1 ottobre 2007
Ai fini della individuazione della competenza per territorio in caso di reati connessi, va considerato il luogo di consumazione del reato piu grave e/o di quello ritenuto piu grave in via decrescente


12 gennaio 2008
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 20 dicembre 2007 (dep. 07 gennaio 2008), n. 231
Procedimenti ex art. 324 c.p.p.: il riesame può proporsi anche con telegramma o raccomandata ex art. 583 c.p.p. (conforme: Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 20 dicembre 2007, dep. 07 gennaio 2008, n. 230)


31 dicembre 2007
Corte Costituzionale, Ordinanza 13 dicembre 2007 (dep. 28 dicembre 2007), n. 456
Chi patteggia non può sottrarsi all'esame testimoniale


27 dicembre 2007
Corte di Cassazione, Sezione II Penale, Sentenza 25 settembre 2007 (dep. 21 novembre 2007), n. 43032
Rimessione in termini: strada in salita per il condannato latitante e alloglotta


21 dicembre 2007
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 27 settembre 2007 (dep. 20 dicembre 2007), n. 47473 (Pres. Lupo, Rel. Franco)
Affermando che il difensore della persona offesa, nominato ai sensi degli artt. 101, comma 1, e 96, comma 2, cod. proc. pen. con le forme semplificate previste per l'imputato ed iscritto all'albo speciale, è legittimato a proporre ricorso per cassazione contro il provvedimento di archiviazione anche senza procura speciale ad hoc, la Corte rileva come la posizione della persona offesa, sia sotto il profilo della funzione svolta durante le indagini preliminari sia sotto quello della nomina di un difensore che eserciti i suoi diritti per suo conto, non possa essere assimilata a quella della parte civile, essendo dunque destinataria di una una disciplina speciale e differenziata.


12 dicembre 2007
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, Sentenza 12 ottobre 2007 (dep. 16 novembre 2007), n. 42371
La condotta di chi tenta di indurre alla prostituzione un minore mediante comunicazioni telefoniche si consuma nel luogo in cui la vittima riceve le telefonate, e non in quello da cui le stesse provengono. Ne consegue la competenza territoriale del giudice del luogo ove si trovava il minore al momento della ricezione delle telefonate. Se la richiesta di misura cautelare si fonda in tutto o in parte sul contenuto delle conversazioni intercettate devono essere trasmessi anche i decreti che le hanno autorizzate al fine di consentire al Giudice di controllare la legittimità della captazione.


28 novembre 2007
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, Sentenza 20 settembre 2007 (dep. 8 novembre 2007), n. 41063
Notifiche ex art. 157, comma 8-bis c.p.p. sempre valide.


28 novembre 2007
Corte di Cassazione, Sezione VI Penale, Sentenza 31 maggio 2007 (dep. 31 ottobre 2007), n. 40380
Sequestro probatorio del pc di un giornalista e opponibilita' del segreto professionale


28 novembre 2007
Corte di Cassazione, Sezione VI Penale, Sentenza 27 settembre 2007 (dep. 11 ottobre 2007), n. 37539
Reato permanente: valenza della formula “sino alla data odierna” contenuta nel capo di imputazione


28 novembre 2007
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, Sentenza 11 ottobre 2007 (dep. 5 novembre 2007), n. 40470
Un diverso orientamento sull'espressione "fino alla data della presente contestazione"


27 novembre 2007
Tribunale di Milano, Ufficio del Giudice per le indagini preliminari, ordinanza 27 novembre 2007
Decreto penale di condanna - Irrevocabilità - Termini - Sospensione feriale (art. 462 c.p.p.)


23 novembre 2007
Corte Costituzionale, Sentenza 19 novembre 2007 (dep. 23 novembre 2007), n. 390
Illegittimità costituzionale dell’art. 6, commi 2, 5 e 6, della legge 20 giugno 2003, n. 140 (Disposizioni per l’attuazione dell’art. 68 della Costituzione nonché in materia di processi penali nei confronti delle alte cariche dello Stato), nella parte in cui stabilisce che la disciplina ivi prevista si applichi anche nei casi in cui le intercettazioni debbano essere utilizzate nei confronti di soggetti diversi dal membro del Parlamento, le cui conversazioni o comunicazioni sono state intercettate.


21 novembre 2007
Corte Costituzionale, Ordinanza 18 aprile 2007 (dep. 18 aprile 2007), n. 124
Caso Abu Omar: la Consulta dichiara ammissibile, ai sensi dell'art. 37 l. 11 marzo 1953, n. 87, il ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato proposto dal Presidente del Consiglio dei ministri nei confronti del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano.


21 novembre 2007
Corte Costituzionale, Ordinanza 18 aprile 2007 (dep. 18 aprile 2007), n. 125
Caso Abu Omar: la consulta dichiara ammissibile, ai sensi dell'art. 37 l. 11 marzo 1953, n. 87, il ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato proposto dal Presidente del Consiglio dei ministri nei confronti del G.i.p., in funzione di G.u.p., presso il Trib. Milano.


21 novembre 2007
Corte Costituzionale, Ordinanza 26 settembre 2007 (dep. 26 settembre 2007), n. 338
Caso Abu Omar: la Consulta dichiara inammissibile, ai sensi dell'art. 37 l. 11 marzo 1953, n. 87, il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato proposto, «nell'interesse della Sezione G.I.P. del Tribunale di Milano, in persona del Presidente f.f., dott. Filippo Grisolia, e del G.I.P. assegnatario del procedimento n. 1966/05, dott.ssa Caterina Interlandi».


21 novembre 2007
Corte Costituzionale, Ordinanza 26 settembre 2007 (dep. 26 settembre 2007), n. 337
Caso Abu Omar: la Consulta dichiara ammissibile, ai sensi dell'art. 37 l. 11 marzo 1953, n. 87, il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato proposto dal Procuratore della Repubblica presso il Trib. Milano, nei confronti del Presidente del Consiglio dei ministri.


20 novembre 2007
Corte di Cassazione, Sezione IV Penale, Sentenza 26 giugno 2007 (dep. 28 settembre 2007) n. 35703
In tema di indulto e art. 80 d.P.R. 309/90 in fase cautelare


9 novembre 2007
Tribunale di Milano, Sezione IV Penale, in composizione monocratica, Ordinanza 31 ottobre 2007 (est. Magi)
Sospensione del processo penale - Segreto di Stato - Esclusione del segreto - Reati diretti all'eversione dell'ordinamento costituzionale (Cpp articolo 204) - L'ordinanza del processo Abu Omar


31 ottobre 2007
Corte di Cassazione, Sezione V Penale, Sentenza 8 maggio 2007 (dep. 25 maggio 2007), n. 20600 rv 236617
Costituzione di parte civile - Applicazione della pena concordata - udienza ex art. 447 c.p.p. - ammissibilità In tema di patteggiamento, è ammissibile la costituzione di parte civile all'udienza per la decisione sulla richiesta di applicazione concordata della pena, proposta nel corso delle indagini preliminari, atteso che anche nell'udienza disciplinata dall'art. 447 c.p.p. vengono adottati provvedimenti che possono essere pregiudizievoli per la parte lesa, così come avviene nell'udienza ex art. 444 c.p.p.: ne consegue che, dovendosi ritenere che il legislatore non ha inteso differenziare sostanzialmente le due ipotesi, ma solo dettare modalità diverse per la fissazione dell'udienza, stabilire una preclusione alla possibilità di costituzione di parte civile appare irragionevole. (fattispecie relativa ad opposizione a decreto penale di condanna e congiunta richiesta di patteggiamento. la Corte ha specificato che soprattutto in tal caso - in cui con l'emissione del decreto penale viene esercitata l'azione penale, la costituzione di parte civile deve ritenersi ammissibile.


24 ottobre 2007
Tribunale di Piacenza in composizione monocratica, Ordinanza 17 ottobre 2007
Nullità del decreto di citazione a giudizio a seguito di opposizione a decreto penale, nel caso in cui quest'ultimo non sia stato notificato anche al difensore d'ufficio, ovvero non sia stato nominato. Necessità e non eventualità della nomina di difensore d'ufficio in caso di mancanza di nomina fiduciaria.


10 ottobre 2007
Corte di Cassazione, Sezione V penale, Sentenza 09 luglio 2007 (dep. 26 settembre 2007), n. 35558
Nel caso di furto in abitazione commesso da minore può essere applicata la misura della custodia cautelare.


2 ottobre 2007
Corte di Cassazione, Sezione V penale, Sentenza 2 luglio 2007 (dep. 13 agosto 2007), n. 31921
Richiesta di archiviazione in caso di diffamazione: gli eredi del querelante non hanno diritto all’avviso


30 settembre 2007
Corte di Cassazione, Sezione VI penale, sentenza 29 marzo 2007 (dep. 24 settembre 2007), n. 35412
La Corte di cassazione si pronuncia ancora una volta in tema di intercettazioni, sancendo la utilizzabilità delle dichiarazioni confidenziali rese dalla persona offesa alla p.g., quando queste siano state captate nell’ambito di un’intercettazione ambientale.


21 settembre 2007
Alberto Cianfarini, Motivazione carente: quando il giudice di merito omette di dire l’ultroneo (nota a Corte di Cassazione, Sezione IV Penale, 15 marzo 2007 (dep. 18 maggio 2007), n. 19373


5 settembre 2007
Corte di Cassazione, Sezione IV Penale, Sentenza 12 luglio 2007 (dep. 24 luglio 2007) n. 30001
Udienza preliminare: maglie strette per il prosciogliemento


3 settembre 2007
Corte di Cassazione, Sezioni Unite penali, sentenza 12 luglio 2007 (dep. 26 luglio 2007), n. 30347
Le SS.UU. si pronunciano ancora una volta in tema di intercettazioni, confermando alcuni orientamenti già espressi, ribadendo, in particolare, che l’obbligo di motivazione del decreto del p.m., con cui si disponga l’esecuzione delle operazioni intercettative mediante impianti diversi da quelli in dotazione alla Procura, non si possa ritenere assolto con il semplice riferimento all’insufficienza o inidoneità degli impianti dell’ufficio, che si limiti a ripetere la formula legislativa; inoltre, le SS.UU. statuiscono ancora che qualora non sia assolto dal p.m. l’obbligo di motivazione così come indicato supra, non sia consentito al giudice colmare tale mancanza nel giudizio di merito o di legittimità con l’individuazione, in tali sedi, delle effettive ragioni dell’insufficienza o inidoneità degli impianti dell’ufficio, sulla base di atti del processo diversi dal decreto del p.m. e da quelli che lo integrano per relationem.


20 luglio 2007
Corte Costituzionale, Sentenza 10 luglio 2007 (dep. 20 luglio 2007), n. 320
Pecorella-bis: illegittima anche per le impugnazioni di proscioglimenti emessi nel giudizio abbreviato. 1) illegittimità costituzionale dell’art. 2 della legge 20 febbraio 2006, n. 46, nella parte in cui, modificando l’art. 443, comma 1, del codice di procedura penale, esclude che il pubblico ministero possa appellare contro le sentenze di proscioglimento emesse a seguito di giudizio abbreviato; 2) l’illegittimità costituzionale dell’art. 10, comma 2, della citata legge 20 febbraio 2006, n. 46, nella parte in cui prevede che l’appello proposto dal pubblico ministero, prima dell’entrata in vigore della medesima legge, contro una sentenza di proscioglimento emessa a seguito di giudizio abbreviato, è dichiarato inammissibile.


5 luglio 2007
Tribunale di Bergamo in composizione monocratica, Sez. di Grumello del Monte - Ordinanza 09 maggio 2007
È nullo, per violazione dell'art. 552, lett. f), c.p.p., il decreto di citazione a giudizio che indichi ancora il termine di quindici giorni per la richiesta di riti alternativi, come previsto anteriormente alla l. 479/99 (c.d. legge "Carotti").


23 maggio 2007
Corte di Cassazione, Sez. V, Sentenza 27 febbraio - 5 aprile 2007, n. 14152
E' meritevole di annullamento la sentenza che riconsce all’ímputato la sussistenza dell’attenuante di cui al comma 5 dell’articolo73 Dpr 309/90, determinando la misura della pena partendo da quella prevista nel caso di concessione di detta attenuante senza operare il bilanciamento della medesima con la contestata aggravante della recidiva per la quale ha conteggiato l’aumento di pena nella misura di due terzi.


25 aprile 2007
Corte Costituzionale, Sentenza 21 marzo 2007 (dep. 5 aprile 2007), n. 117
Le regole sulla contumacia sono compatibili con il Giusto Processo


29 marzo 2007
Tribunale di Tolmezzo, Ordinanza 9 marzo 2007 213/06 RG Trib.
Sulla ammiissibilità della costituzione di parte civile di un ente esponenziale di interessi collettivi in tema di reati ambientali.


19 febbraio 2007
Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari di Milano, Ordinanza 6 febbraio 2007
Segreto di Stato: sulla questione sollevata dalla difesa di Nicolo’ Pollari di legittimita’ costituzionale dell’art. 202 c.p.p. per contrasto con gli artt. 3, 24, 27 e 1 5 e 52 della Costituzione, nonche’ per violazione dell’art. 70 della legge delega in relazione all’art. 76 e 77,I della Costituzione


6 febbraio 2007
Corte Costituzionale, Sentenza 24 gennaio 2007 (dep. 6 febbraio 2007), n. 26
Pecorella-bis 1) illegittimità costituzionale dell’art. 1 l. 20 febbraio 2006, n. 46 (Modifiche al codice di procedura penale, in materia di inappellabilità delle sentenze di proscioglimento), nella parte in cui, sostituendo l’art. 593 del codice di procedura penale, esclude che il pubblico ministero possa appellare contro le sentenze di proscioglimento, fatta eccezione per le ipotesi previste dall’art. 603, comma 2, del medesimo codice, se la nuova prova è decisiva; 2) illegittimità costituzione dell’art. 10, comma 2, della citata l. 20 febbraio 2006, n. 46, nella parte in cui prevede che l’appello proposto contro una sentenza di proscioglimento dal pubblico ministero prima della data di entrata in vigore della medesima legge è dichiarato inammissibile.


5 gennaio 2007
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 28 novembre 2006 (dep. 28 dicembre 2006), n. 42363/2006
La sentenza redatta con grafia illeggibile è nulla sia per difetto di motivazione che per lesione del diritto al contraddittorio


19 dicembre 2006
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 17 ottobre 2006 (dep. 18 dicembre 2006), n.41281/2006
Nozione di atto irripetibile, relazioni di pg e poteri del Giudice ex art. 507 cpp: intervengono le Sezioni Unite


19 dicembre 2006
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 17 ottobre 2006 (dep. 18 dicembre 2006), n.41280/2006
La dichiarazione di domicilio prevale su una precedente elezione di domicilio, pur non espressamente revocata


29 novembre 2006
Corte Costituzionale, Sentenza 8 novembre 2006 (dep. 21 novembre 2006), n. 384
Sull'art. 423 c.p.p. Il GIP non e' tenuto a notificare il verbale di udienza al contumace nell'ipotesi di variazione del capo d'imputazione.


24 novembre 2006
Corte Costituzionale, Sentenza 23 ottobre 2006 (dep. 23 novembre 2006), n. 393
Ex-Cirielli e successione di leggi nel tempo: illegittimità costituzionale dell’art. 10, comma 3, l. 5 dicembre 2005, n. 251 (Modifiche al codice penale e alla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di attenuanti generiche, di recidiva, di giudizio di comparazione delle circostanze di reato per i recidivi, di usura e di prescrizione), limitatamente alle parole «dei processi già pendenti in primo grado ove vi sia stata la dichiarazione di apertura del dibattimento, nonché»


21 novembre 2006
Corte Costituzionale, Sentenza 8 novembre 2006 (dep. 21 novembre 2006), n. 381
Illegittimità costituzionale dell’art. 197-bis, commi 3 e 6, c.p.p., nella parte in cui prevedono, rispettivamente, l’assistenza di un difensore e l’applicazione della disposizione di cui all’art. 192, comma 3, del medesimo codice di rito anche per le dichiarazioni rese dalle persone, indicate al comma 1 del medesimo art. 197-bis c.p.p., nei cui confronti sia stata pronunciata sentenza di assoluzione “per non aver commesso il fatto” divenuta irrevocabile


20 novembre 2006
Corte di Cassazione, Sezione II Penale, Sentenza 27 giugno 2006 (dep. 4 settembre 2006), n. 29602/2006 (1173/2006)
Procedimenti camerali cautelari: va disposta la traduzione del detenuto fuori distretto che abbia presentato tempestiva e specifica istanza di essere sentito dal Tribunale del Riesame e non sia stato sentito dal Magistrato di Sorvglianza delegato (pena la nullità assoluta dell'udienza e della decisione)


18 novembre 2006
Corte di Cassazione, Sezione V Penale, Sentenza 16 giugno 2006 (dep. 12 settembre 2006), n. 29935/2006 (1241/2006)
Regime transitorio della legge Pecorella: anche nei procedimenti in corso sono inammissibili i ricorsi della parte civile presentati ex art. 577 cpp (ma il potere di ricorrere ai fini civili è rimasto intatto)


15 novembre 2006
Corte Costituzionale, Sentenza 9 novembre 2006 (dep. 14 novembre 2006), n. 372
Tabulati telefonici (e telematici): legittimo il doppio binario di acquisizione previsto dall'art. 132 d.lgs. 196/2003


13 novembre 2006
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 27 giugno 2006 (dep. 22 settembre 2006), n. 31461/2006 (21/2006)
Impedimento del difensore nel procedimenti camerali: stato dell'arte


13 novembre 2006
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, Sentenza 24 maggio 2006 (dep. 4 ottobre 2006), n. 33028/2006 (608/2006)
L'elezione di domicilio fatta per la fase di cognizione non vale per la successiva fase esecutiva


3 novembre 2006
Corte di Cassazione, Sezione V Penale, Sentenza 22 giugno 2006 (dep. 14 settembre 2006), n. 30440/2006 (1285/2006)
Legge Pecorella: se la prova posta alla base della condanna si rivela inesistente, la Cassazione annulla senza rinvio


28 ottobre 2006
Corte di Cassazione, Sezione VI Penale, Sentenza 3 maggio 2006 (dep. 21 agosto 2006), n. 29350/2006 (583/2006)
Intercettazioni: possono valere come prova anche se criptiche


26 ottobre 2006
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 27 giugno 2006 (dep. 28 settembre 2006), n. 32009/2006 (20/2006)
Indagini difensive: falso e favoreggiamento per il legale che verbalizza in modo infedele le dichiarazioni ricevute (ma per evitare guai basta non utilizzarle processualmente). Il prezzo da pagare per avere atti omologhi a quelli del pm.


26 ottobre 2006
Corte di Cassazione, Sezione VI Penale, Sentenza 20 febbraio 2006 (dep. 22 maggio 2006), n. 17562/2006 (487/2006)
Un problema di nomina del sostituto processuale


2 ottobre 2006
Corte di Cassazione, Sezione VI Penale, Sentenza 19 giugno 2006 (dep. 6 luglio 2006), n. 23555/2006 (1355/2006)
Niente estradizione verso la Bielorussia


2 ottobre 2006
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 30 maggio 2006 (dep. 12 settembre 2006), n. 29907 /2006 (17/2006)
Applicazione cumulativa di misure cautelari


2 ottobre 2006
Corte di Cassazione, Sezione Feriale Penale, Sentenza 27 luglio 2006 (dep. 4 settembre 2006), n. 29550/2006 (23/2006)
L'illegittimità della perquisizione non impedisce di acquisire agli atti il corpo del reato


12 agosto 2006
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 11 luglio 2006 (dep. 3 agosto 2006), n. 27777/2006 (n.26/2006)
Riesame avverso provvedimenti di sequestro preventivo e conservativo: il difensore non ha diritto alla notifica dell'avviso di deposito e il suo termine per impugnare decorre sempre “dalla data di esecuzione del provvedimento che ha disposto il sequestro o dalla diversa data in cui l’interessato ha avuto conoscenza dell’avvenuto sequestro”


12 agosto 2006
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 11 luglio 2006 (dep. 28 luglio 2006), n. 26549/2006
Autenticazione della firma del querelante effettuata da un avvocato: la dichiarazione di nomina è necessaria ma non necessita di formule sacramentali, potendo risultare anche da altre dichiarazioni rese dalle parti nell’atto di querela, quali l’elezione di domicilio presso il difensore che ha autenticato la sottoscrizione


12 agosto 2006
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 28 marzo 2006 (dep. 28 luglio 2006), n. 26795/2006
Valenza probatoria delle riprese video in ambito domiciliare e non; il caso particolare dei privè


12 agosto 2006
Corte di Cassazione, Sezione II Penale, Sentenza 23 maggio 2006 (dep. 13 giugno 2006), n. 20228/2006 (603/2006)
Corrispondenza del detenuto: quando e come può essere legittimamente acquisita come prova


29 luglio 2006
Corte di Cassazione , Sezione VI Penale, 13 gennaio 1998, n. 2628
L'indulto non opera automaticamente ma solo a seguito del provvedimento di applicazione da parte della competente autorità giudiziaria ex art. 672 c.p.p.; risponde pertanto di evasione il detenuto che si allontana dagli arresti domiciliari a seguito dell'entrata in vigore del d.P.R. 22 dicembre 1990 n. 394 di concessione di indulto, senza attendere il provvedimento di rimessione in libertà (salva la indagine sull'elemento soggettivo del reato).


25 luglio 2006
Corte di Cassazione, Sezione VI Penale, Sentenza 3 febbraio 2006 (dep. 4 aprile 2006), n. 11667/2006 (346/2006)
Notifiche all'irreperibile: ne basta una sola


19 luglio 2006
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, Sentenza 19 maggio 2006 (dep. 23 giugno 2006), n.22049/2006 (906/2006)
Legge Pecorella: chi ha chiesto termine per motivi nuovi ex art. 10 V comma ha allungato di trenta giorni il termine di prescrizione


13 luglio 2006
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, Sentenza 6 aprile 2006 (dep. 10 maggio 2006), n. 16002/2006 (1236/2006)
Remissione in termini: la notifica presso il difensore di fiducia è equiparabile a quella fatta all'imputato personalmente e la nomina fiduciaria implica tout court la conoscenza del procedimento, anche per il latitante


11 luglio 2006
Corte di Cassazione, Sezione V Penale, Sentenza 16 marzo 2006 (dep. 30 marzo 2006), n. 11162/2006 (24976/2006)
La sopravvenuta abrogazione dell'art. 577 c.p.p. per effetto della L. n. 46 del 2006, art. 9, non deroga al generale principio "tempus regit actum", riferito al momento della proposizione dell'impugnazione (e non già della sua decisione, in assenza di deroga legislativa espressa).


3 luglio 2006
Corte di Cassazione, Sezione V Penale, Sentenza 3 maggio 2006 (dep. 30 maggio 2006), n. 19103/2006 (852/2006)
Mutamento di giurisprudenza tra l'annullamento della Cassazione e il giudizio di rinvio: questione di legittimità costituzionale


3 luglio 2006
Corte di Cassazione, Sezione II Penale, Sentenza 21 aprile 2006 (dep. 7 giugno 2006), n. 19578/2006 (407/2006)
Nuovo comma 1bis dell'art. 405 cpp: il giudicato cautelare della cassazione non è vincolante nè per il pm nè per il gip


23 giugno 2006
Tribunale di Udine, Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari, Sentenza 23 febbraio 2005, n. 155/2005
Secondo la sentenza pubblicata, l’accertamento tecnico del tasso alcolico del sangue può essere inquadrato nella categoria degli accertamenti urgenti di polizia giudiziaria su persone, al fine di evitare la dispersione degli elementi nella impossibilità di un intervento immediato della autorità giudiziaria (art. 354 commi 1 e 3 c.p.p.).


21 giugno 2006
Corte di Cassazione, Sezione V Penale, Sentenza 25 gennaio 2006 (dep. 20 marzo 2006), n. 09601/2006 (95/2006)
Regime transitorio della ex-Cirielli: la Cassazione conferma la manifesta infondatezza della questione di legittimità


20 giugno 2006
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, Sentenza 16 maggio 2006 (dep. 30 maggio 2006), n. 19127/2006 (1776/2006)
Restituzione in termini: più difficile se si è nominato un difensore di fiducia presso cui si è eletto anche domicilio


20 giugno 2006
Corte di Cassazione, Sezione II Penale, Sentenza 14 febbraio 2006 (dep. 09 maggio 2006), n.15903/2006 (309/2006)
Restituzione in termini: non spetta se si è eletto domicilio


20 giugno 2006
Corte di Cassazione, Sezione II Penale, Sentenza 16 marzo 2006 (dep. 8 maggio 2006), n. 15888/2006 (519/2006)
Opposizione alla richiesta di archiviazione: il termine di dieci giorni non è perentorio (basta che il gip non abbia già deciso)


19 giugno 2006
Corte di Cassazione, Sezione V Penale, Sentenza 10 aprile 2006 (dep. 24 maggio 2006), n. 18092/2006 (611/2006)
Vizio di motivazione: poche novità dalla legge Pecorella


16 giugno 2006
Tribunale di Perugia, in composizione collegiale, Ordinanza 23 maggio 2006
Legge 46/2006: questione di legittimità costituzionale per l’esclusione del potere del P.M. di proporre appello avverso le sentenze di proscioglimento, per violazione degli articoli 3, 111 e 112 della Costituzione


15 giugno 2006
Tribunale di Perugia, in composizione monocratica, Ordinanza 12 giugno 2006 (rel. dott. Massimo Ricciarelli)
Ex-Cirielli: questione di legittimità costituzionale per l'aggravamento di pena a carico dei super-recidivi


13 giugno 2006
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, Sentenza 13 dicembre 2005 (dep. 11 gennaio 2006), n. 579/2006 (2301/2006)
Ex-Cirielli: inapplicabile ai giudizi in corso anche la normativa in tema di sospensione della prescrizione e rinvio per impedimento del difensore


11 giugno 2006
Tribunale di Napoli, Sezione distaccata di Marano, Ordinanza 15 - 20 febbreio 2006
Il provvedimento riassume le problematiche inerenti alle modifiche dell'art. 656 c.p.p. circa il divieto di sospensione per i cd. superrecidivi (art. 99/4) introdotto dall'art. 9 legge 251/05 (Ex Cirielli), concludendo - dopo aver anche esaminato il significato di "recidiva applicata" - per l'applicabilità del principio tempus regit actum.


8 giugno 2006
Corte di Cassazione, Sezione II Penale, Sentenza 23 marzo 2006 (dep. 20 aprile 2006), n.13994/2006 (560/2006)
Legge Pecorella e travisamento della prova: istruzioni per l'uso


26 maggio 2006
Corte di Cassazione, Sezione IV Penale, Sentenza 24 novembre 2005 (dep. 3 marzo 2006), n. 07664 /2006 (1788/2005)
Avviso ex art. 415-bis c.p.p. e indagato alloglotta: l'omessa traduzione determina una nullità di ordine generale, ex articolo 178 c.p.p., lettera c) che si riverbera sulla richiesta di rinvio a giudizio (ma chiedendo l'abbreviato si presta acquiescenza) Riepilogo dello stato dell'arte su nullità, inutilizzabilità e rito abbreviato


26 maggio 2006
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 11 aprile 2006 (dep. 28 aprile 2006), n. 14991/2006 (n. 15/2006)
Sull'istanza ex art. 175 c.p.p. si decide de plano


24 maggio 2006
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 29 novembre 2005 (dep. 23 maggio 2006), n. 17781
La Sezioni Unite compiono un revirement interpretativo in ordine alla natura della sentenza che applica la pena su richiesta delle parti, che può far revocare il beneficio della condizionale ottenuta in precedenza, anche alla luce del "novum" derivante dal regime del cosiddetto “patteggiamento allargato” introdotto dalla legge 134/03.


21 maggio 2006
Corte Costituzionale, Sentenza 3 maggio 2006 (dep. 18 maggio 2006) n. 200
Non spetta al Guardasigilli di impedire la prosecuzione del procedimento volto alla adozione della determinazione del Presidente della Repubblica relativa alla concessione della grazia (caso Bompressi)


17 maggio 2006
Corte d'Assise di Appello di Venezia, Sezione II Penale, ordinanza 8 maggio 2006, Pres. Lanza
Una articolata questioni di legittimità costituzionale in materia di appello pendente della parte civile (tratta da www.movimentoperlagiustizia.it).


3 maggio 2006
Corte di Cassazione, Sezione VI Penale, Sentenza 15 marzo 2006 (dep. 29 marzo 2006), n.10951/2006 (747/2005)
Legge Pecorella: 1) Niente "motivi nuovi trasitori" nei procedimenti ex art. 311 cpp; 2) Nei procedimenti de libertate il vizio di motivazione può risultare anche dagli atti del "procedimento"; 3) Vizio di motivazione: istruzioni per l 'uso. La Cassazione non è l'ennesimo giudice del fatto


24 aprile 2006
Tribunale di Perugia, in composizione monocratica, Ordinanza 20 aprile 2006
Legge Pecorella: questione di legittimità costituzionale per il regime transitorio nei reati di competenza del giudice di pace


6 aprile 2006
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, Sentenza 28 febbraio 2006 (dep. 9 marzo 2006), n. 08324/2006
La modifica dell'art 148 c.p.p., apportata dal D.L. n. 144 del 2005 convertito con la legge 155/2005, secondo la sentenza pubblicata non fa venir meno la qualifica di organo di notificazione della PG; peraltro, la notifica di un atto al di fuori della sua compentenza non determina nè inesistenza nè nullità della notifica, ma semplice irregolarità.


30 marzo 2006
Tribunale di Perugia, in composizione monocratica, Ordinanza 20 marzo 2006 - Relatore dott. Massimo Ricciarelli
Ex-Cirielli: questione di legittimità costituzionale per i reati di competenza del giudice di pace


24 marzo 2006
Tribunale di Savona, Il Cancelliere, provvedimento 22 marzo 2006
Parte civile - Procedimento di applicazione pena su richiesta delle parti - ricorso in Cassazione dell'imputato - formula esecutiva sulla condanna alle spese - rinvio


22 marzo 2006
Corte di Cassazione, Sezione V Penale, Sentenza 18 gennaio 2006 (dep. 20 febbraio 2006), n. 6381/2006 (139/2006)
Art. 175 cpp: la richiesta di restituzione nel termine va accolta anche quando sia incerta la prova circa l'effettiva conoscenza del procedimento in capo all'imputato.


16 marzo 2006
Corte di Cassazione, Seione Unite Penali, sentenza 28 febbraio - 9 marzo 2006, n. 08285
Nel caso di assenza in dibattimento sia dell’imputato sia del difensore risulta preliminare la decisione sull’effettiva rilevanza dell’impedimento a comparire eventualmente prospettato dall’imputato e comunque l’eventuale dichiarazione della sua contumacia, cui il giudice deve provvedere sentito il pubblico ministero e il sostituto designato per il difensore assente. Solo dopo avere deciso con riferimento alla posizione dell’imputato, il giudice può prendere in esame la richiesta di rinvio per impedimento del difensore, che assumerà dunque rilevanza esclusivamente nel caso in cui l’imputato sia stato dichiarato contumace; il difensore che abbia ottenuto la sospensione o il rinvio a udienza fissa del dibattimento per legittimo impedimento a comparire ha diritto all’avviso della nuova udienza solo quando non ne sia stabilita la data già nell’ordinanza di rinvio.


13 marzo 2006
Tribunale di Salerno, Sezione Distaccata di Amalfi, Ordinanza 13 febbraio 2006
Una seconda ordinanza sull'illegittimità costituzionale della ex-Cirielli


13 marzo 2006
Tribunale di Salerno, Sezione Distaccata di Cava de' Tirreni, Ordinanza 24 gennaio 2006
Una questioni di legittimità costituzionale sulla ex-Cirielli


24 febbraio 2006
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 29 novembre 2005 (dep. 24 gennaio 2006), n. 2737/2006 (Presidente N. Marvulli, Relatore F. Marzano)
In tema di intercettazioni di conversazioni o comunicazioni telefoniche e di autorizzazione alla utilizzazione di impianti diversi da quelli in dotazione alla Procura della Repubblica, ai sensi dell’art. 268, comma 3, c.p.p., la motivazione del decreto del pubblico ministero, in ordine ad entrambi i presupposti di legge (la inidoneità o insufficienza degli apparati in uso all’ufficio giudiziario e la eccezionale urgenza) deve intervenire prima della esecuzione delle operazioni captative; il pubblico ministero può rendere la relativa motivazione, o integrarla, anche in momento successivo a quello in cui abbia, eventualmente, disposto l’esecuzione delle operazioni, ma comunque sempre ed in ogni caso prima che le operazioni medesime vengano eseguite. Non è dato al giudice di emendare il decreto del pubblico ministero sostituendosi a lui nel rendere una motivazione non data dall’inquirente o di integrarla, appropriandosi di ambiti di discrezionalità delibativa e determinativa che spettano solo alla parte pubblica


31 gennaio 2006
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, Sentenza 7 ottobre 2005 (dep. 12 dicembtre 2005), n. 45103/2005 (1005/2005)
Intercettazioni eseguite mediante impianti noleggiati: nessuna inutilizzabilità se sono installati nei locali della Procura


23 gennaio 2006
Tribunale Penale di Ravenna, in composizione monocratica, Ordinanza 12 gennaio 2006 (est. Piero Messini D'Agostini)
Ex-Cirielli: il Tribunale di Ravenna invia alla Consulta


16 gennaio 2006
Corte di Cassazione, Sezione V Penale, Sentenza 23 marzo 2005 (dep. 28 settembre 2005), n. 34686/2005 (n. 715/2005)
Sulla valenza processuale (nel giudizio abbreviato) della relazione di pg al superiore: meglio non rubare il bancomat al collega


13 gennaio 2006
Corte di Cassazione, Sezione VI Penale, 12 dicembre 2005 (dep. 10 gennaio 2006), n. 460/06 (1536/2005)
Legge n. 251/2005 - Prescrizione - Disciplina transitoria - Inapplicabilità di più brevi termini di prescizione nei giudizi pendenti in cassazione - Questione di costituzionalità dell'art. 10 co..3 per contrasto con gli artt. 3, 25 e 101 della Cost. - Manifesta infondatezza. (sentenza integrale)


9 gennaio 2006
Tribunale di Milano, sezione X penale, giudice monocratico, ordinanza 9 novembre 2005
PARTE CIVILE - FORMALITA' PER LA COSTITUZIONE - PROCURATORE SPECIALE - SOSTITUTO E' ammissibile la costituzione di parte civile, effettuata a mezzo di sostituto del procuratore speciale, sempre che la procura lo preveda espressamente.


9 gennaio 2006
Tribunale di Milano, sezione II penale, giudice monocratico, sentenza 10 novembre 2005 (dep. 29 novembre 2005) n. 11642/05
REATO - PRESCRIZIONE - BILANCIAMENTO TRA CIRCOSTANZE - VIZIO DI MENTE Nel calcolo del tempo necessario perchè il reato si prescriva, rientra l'attenuante del vizio parziale di mente, da bilanciare con le aggravanti e la recidiva contestate.


1 gennaio 2006
Corte di Appello di Venezia, Sezione IV Penale, Sentenza 22 dicembre 2005 (dep. 30 dicembre 2005), n. 2104
Ex-Cirielli: una nuova pronuncia di manifesta infondatezza sulle questioni di legittimità costituzionale riguardanti la disciplina transitoria


20 dicembre 2005
Tribunale di Perugia, Sezione Distaccata di Gubbio, Ordinanza 12 dicembre 2005
Ex-Cirielli: costituzionalmente illegittima per contrasto con l'art. 3 Cost.? L'ordinanza di remissione alla Consulta del Tribunale di Perugia


18 dicembre 2005
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 25 ottobre 2005 (dep. 22 novembre 2005) n. 41936 (n. 19/2005)
La confisca di beni per un valore equivalente al profitto del reato può essere disposta anche nel caso di condanna per uno dei delitti previsti dagli artt. 640, comma 2 n. 1, 640-bis e 640-ter c.p.


17 dicembre 2005
Corte di Cassazione, Sezione V Penale, Sentenza 5 aprile 2005 (dep. 17 ottobre 2005), n. 37725 (n. 498/2005)
Limiti e condizioni del ricorso straordinario ex art. 625-bis c.p.p.


17 dicembre 2005
Corte di Cassazione, Sezione II Penale, Sentenza 10 ottobre 2005 (dep. 09 novembre 2005), n. 40773 (n. 1447/2005)
In materia di misure di prevenzione, i termini di impugnazione - in mancanza di rinvii alle norme generali - sono fissati in 10 giorni che decorrono, sia per il proposto che per il difensore, dall'ultima comunicazione effettuata


10 dicembre 2005
Corte di Cassazione, Sezione II Penale, Sentenza 23 settembre 2005 (dep. 09 novembre 2005), n. 40793 (n. 999/2005)
Incompatibilità della difesa di più imputati nello stesso procedimento: condizioni e conseguenze


9 dicembre 2005
Corte di Cassazione, Sezione IV Penale, Sentenza 11 ottobre 2005, (dep. 21 novembre 2005) n. 41649 (n. 1462/2005)
In tema di notificazioni, la Suprema Corte indica i criteri di applicazione dell'art. 157, comma 8 bis, introdotto con il D.L. 21 febbraio 2005, n. 17, convertito con modificazioni nella Legge 22 aprile 2005, n. 60. L'intero sistema configurato dalla nuova disciplina è ispirato a garantire la ragionevole durata del processo in ottemperanza all'art. 111 Cost., pertanto il comma 8 bis dell'art. 157 c.p.p., che prevede che ogni notifica successiva alla prima, se l'imputato ha nominato un difensore di fiducia, deve essere fatta al difensore, si riferisce ad ognuna delle ipotesi contemplate dai commi da uno ad otto dell'art. 157 c.p.p. e non al solo caso previsto dal comma 8


6 dicembre 2005
Corte di Cassazione, Sezione IV Penale, Sentenza 13 luglio 2005 (dep. 12 ottobre 2005), n. 36916 (n. 1235/2005)
Incombe sull'imputato, detenuto per altra causa, l'onere di segnalare tempestivamente lo stato di detenzione e la sua volontà di partecipazione al processo; ne consegue che, in caso di mancata tempestiva segnalazione dell'impedimento, il giudice non è obbligato a rinviare la trattazione del processo al fine di disporre la traduzione dell'imputato e di garantirne la partecipazione al giudizio


5 dicembre 2005
Corte di Cassazione, Sezione II Penale, Sentenza 06 ottobre 2005 (dep. 09 novembre 2005), n. 40807 (n. 1051/2005)
In tema di traduzione degli atti, poiché l’efficacia operativa dell’art. 143 cod. proc. pen. è subordinata all’accertamento dell’ignoranza della lingua italiana da parte dell’imputato, qualora l’imputato straniero mostri, in sede di espletamento dell’attività processuale, di rendersi conto del significato degli atti compiuti con il suo intervento o a lui indirizzati, e non rimanga completamente inerte ma, al contrario, assuma personalmente iniziative, come colloqui, conversazioni telefoniche, interrogatori, rivelatrici della sua capacità di difendersi adeguatamente, al giudice non incombe l’obbligo di provvedere alla nomina dell’interprete, dovuta solo sul presupposto indefettibile della non conoscenza o della difficoltà di comprensione della lingua italiana da parte dell’imputato (Nell’occasione la Corte ha precisato l’accertamento dell’ignoranza della lingua italiana da parte dell’imputato costituisce indagine di mero fatto il cui esito, se riferito dal giudice con argomentazioni esaustive e concludenti, sfugge al sindacato di legittimità).


3 dicembre 2005
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 27 settembre 2005 (dep. 15 novembre 2005), n. 41263 (n.17/2005)
In materia di ricusazione, costituisce indebita manifestazione del proprio convincimento da parte del giudice, prevista come causa di ricusazione dall’art. 37, comma 1, lett. b) c.p.p., l’anticipazione di valutazioni sul merito della "res iudicanda", ovvero sulla colpevolezza od innocenza dell’imputato in ordine ai fatti oggetto del processo, compiuta sia all’interno del medesimo procedimento che in un procedimento diverso senza che tali valutazioni siano imposte o giustificate dalle sequenze procedimentali previste dalla legge od allorchè esse invadano senza necessità e senza nesso funzionale con l’atto da compiere l’ambito della decisione finale di merito, anticipandone in tutto od in parte gli esiti


30 novembre 2005
Corte di Cassazione, Sezione VI Penale, Sentenza 23 giugno 2005 (dep. 23 settembre 2005), n. 34326 (n.985/2005)
L'inutilizzabilita' degli atti d'indagine prevista dall'art. 407, comma 3, c.p.p. per il caso in cui tali atti siano stati effettuati dopo la scadenza dei prescritti termini, non essendo equiparabile alla inutilizzabilita' delle prove vietate dalla legge di cui all'art. 191 c.p.p., non e' rilevabile d'ufficio ma solo su eccezione di parte. Ne consegue che l'imputato, allorquando chieda di definire il proceso con rito abbreviato, è con tale richiesta che deve eccepire l'inutilizzabilità in questione, allo scopo di definire nel suo insieme gli elementi utilizzabili ai fini della decisione e orientare il giudice ad esercitare, e il pubblico ministero a sollecitare, i poteri integrativi di cui all'art. 441 V comma cpp. In difetto di una formale e tempestiva eccezione, anche gli atti suddetti sono utilizzabili ai fini della decisione, giacché a tal fine il giudice utilizza "gli atti contenuti nel fascicolo di cui all'art. 416 II comma cpp"


29 novembre 2005
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 27 settembre 2005 (dep. 10 novembre 2005), n. 36634 (n.15/2005)
No alla notificazione al difensore mediante consegna al portiere senza successiva raccomandata


29 novembre 2005
Corte di Cassazione, Sezione V Penale, Sentenza 11 ottobre 2005 (dep. 24 ottobre 2005), n. 38968 (n. 1993/2005)
Gli anacronistici limiti delle trasmissioni via fax nel procedimento penale


23 novembre 2005
Corte di Cassazione, Sezione IV Penale, Sentenza 3 febbraio 2005 (dep. 22 marzo 2005), n. 11216/05 (n.284/2005)
Con una interessante sentenza la Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione riafferma la possibilità che una rinuncia alla impugnazione, personalmente effettuata dalla parte, possa essere "ripensata". Nel testo, oltre ai principi normativi, vengono anche espressamente indicati i limiti "temporali" che determinano l'ammissibilità di una revoca della rinuncia.


17 novembre 2005
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 27 settembre 2005 (dep. 10 novembre 2005), n.40910 (n.14 /2005)
Quando in appello viene esclusa, su impugnazione del solo imputato, la circostanza aggravante applicata in sentenza, il giudice, anche se irroghi una pena inferiore a quella comminata in precedenza, non può assumere, come pena base, una pena di entità maggiore di quella determinata in primo grado.


17 novembre 2005
Corte di Cassazione, Sezione II Penale, Sentenza 27 settembre 2005 (dep. 13 ottobre 2005), n. 37404 (n.1383/2005)
L’espressione “luogo in cui si trovano”, in base alla quale individuare la cancelleria del tribunale o del giudice di pace diverse dalla cancelleria del giudice che ha emesso il provvedimento impugnato, nel caso di dichiarazione di impugnazione presentata, ai sensi dell’art. 582, comma 2 cod. proc. pen., dalle parti private e dai loro difensori, deve essere interpretata esclusivamente con riferimento al dato “naturalistico” della presenza fisica sul posto del soggetto interessato. Infatti tale facoltà, in quanto espressione del favor impugnationis, non ha carattere eccezionale, né può essere valorizzata da un rapporto che evidenzi la stabilità della presenza della parte o del difensore, rispetto alla provvisorietà o, addirittura, l’occasionalità della stessa. (Fattispecie in cui la Corte ha escluso che per il difensore il rispetto della previsione normativa potesse essere collegato alla presentazione dell’impugnazione presso la cancelleria del tribunale o del giudice di pace del foro di appartenenza).


3 novembre 2005
Corte Costituzionale, Sentenza 24 ottobre 2005 (dep. 3 novembre 2005), n. 408
Illegittimità costituzionale art. 297, comma 3 c.p.p. nella parte in cui non si applica anche a fatti diversi non connessi, quando risulti che gli elementi per emettere la nuova ordinanza erano già desumibili dagli atti al momento della emissione della precedente ordinanza


4 agosto 2005
Corte di Cassazione, Sezione V Penale, 16 giugno 2005 (dep. 4 agosto 2005), n. 29505 (n.1450/2005)
Avviso di conclusione delle indagini preliminari ex art. 415-bis c.p.p. e interruzione della prescrizione


22 luglio 2005
Corte Costituzionale, Sentenza 7 luglio 2005 (dep. 22 luglio 2005), n. 299
Illegittimità costituzionale art. 303, comma 2, c.p.p., nella parte in cui non consente di computare ai fini dei termini massimi di fase determinati ex art. 304, comma 6, dello stesso codice, i periodi di custodia cautelare sofferti in fasi o in gradi diversi dalla fase o dal grado in cui il procedimento è regredito.


20 maggio 2005
Corte di Cassazione, Sezione II Penale, Sentenza 3 marzo 2005 (dep. 20 maggio 2005), n. 19453 (n. 290/2005)
Nel caso in cui non vi sia stata elezione o dichiarazione di domicilio, non è valida la prima notificazione all'imputato, detenuto per altra causa,effettuata presso la casa di abitazione ai sensi dell'art. 157 c.p.p., ancorché lo stato di detenzione non risulti dagli atti di causa


29 gennaio 2005
Corte Costituzionale, Sentenza 13 gennaio 2005 (dep. 29 gennaio 2005), n. 63
Illegittimità costituzionale art. 398, comma 5-bis, c.p.p., nella parte in cui non prevede che il giudice possa provvedere nei modi ivi previsti ad assunzione della prova ove fra le persone interessate ad essa vi sia un maggiorenne infermo di mente, quando le esigenze di questi lo rendano necessario od opportuno; inoltre illegittimità costituzionale art. 498, comma 4-ter, c.p.p., nella parte in cui non prevede che sia effettuato esame del maggiorenne infermo di mente vittima del reato, su richiesta sua o del suo difensore, mediante uso di un vetro specchio unitamente ad un impianto citofonico.


20 gennaio 2004
Corte Costituzionale, Sentenza 13 gennaio 2004 (dep. 20 gennaio 2004), n. 24
Illegittimità costituzionale dell’art. 1, comma 2, l. 20 giugno 2003, n. 140 (Disposizioni per l’attuazione dell’art. 68 della Costituzione nonché in materia di processi penali nei confronti delle alte cariche dello Stato); inoltre, ai sensi dell’art. 27, l. 11 marzo 1953, n. 87, illegittimità costituzionale dell’art. 1, commi 1 e 3, della predetta legge n. 140 del 2003.


10 luglio 2003
Giudice dell'Udienza Preliminare presso il Tribunale di Bologna, Ordinanza 10 luglio 2003
Patteggiamento allargato: conformi alla Costituzione i casi di esclusione e i limiti agli effetti premiali - GUP presso il Tribunale di Bologna, Ordinanza 10 luglio 2003


23 maggio 2003
Corte Costituzionale, Sentenza 19 maggio 2003 (dep. 23 maggio 2003), n. 169
Illegittimità costituzionale dell’art. 438, comma 6, c.p.p. nella parte in cui non prevede che, in caso di rigetto della richiesta di giudizio abbreviato subordinata ad una integrazione probatoria, l’imputato possa rinnovare la richiesta prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado e il giudice possa disporre il giudizio abbreviato - Illegittimità costituzionale dell’art. 458, comma 2, c.p.p. nella parte in cui non prevede che, in caso di rigetto della richiesta di giudizio abbreviato subordinata ad una integrazione probatoria, l’imputato possa rinnovare la richiesta prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado e il giudice possa disporre il giudizio abbreviato - In applicazione dell’art. 27 della legge 11 marzo 1953, n. 87: illegittimità costituzionale dell’art. 464, comma 1, secondo periodo, c.p.p. nella parte in cui non prevede che, in caso di rigetto della richiesta di giudizio abbreviato subordinata ad una integrazione probatoria, l’imputato possa rinnovare la richiesta prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado e il giudice possa disporre il giudizio abbreviato.


12 luglio 2002
Corte Costituzionale, Sentenza 8 luglio 2002 (dep. 12 luglio 2002), n. 335
Non fondatezza, nel senso di cui alla motivazione, della questione di legittimità costituzionale dell’art. 34 c.p.p. sollevata in riferimento all’art. 111, secondo comma, Cost. e nella parte in cui non prevede l’incompatibilità del giudice dell’udienza preliminare che abbia pronunciato il decreto che dispone il giudizio a celebrare l’udienza preliminare dello stesso procedimento a seguito di regressione in conseguenza della dichiarazione di nullità del decreto che dispone il giudizio ad opera del giudice del dibattimento.


16 maggio 2002
Corte Costituzionale, Sentenza 9 maggio 2002 (dep. 16 maggio 2002), n. 195
Illegittimità costituzionale dell'art. 32, comma 1, d.P.R. 22 settembre 1988, n. 448 (Approvazione delle disposizioni sul processo penale a carico di imputati minorenni), come modificato dall'art. 22 l. 1° marzo 2001, n. 63 (Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale in materia di formazione e valutazione della prova in attuazione della legge costituzionale di riforma dell'art. 111 della Costituzione), nella parte in cui, in mancanza del consenso dell'imputato, preclude al giudice di pronunciare sentenza di non luogo a procedere che non presuppone un accertamento di responsabilità.


16 maggio 2002
Corte Costituzionale, Ordinanza 9 maggio 2002 (dep. 16 maggio 2002), n. 203
Manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale dell'art. 453 c.p.p., sollevata, in riferimento agli artt. 3 e 24, secondo comma, Cost. (giudizio immediato e avviso ex art. 415-bis c.p.p.).


16 aprile 2002
Corte Costituzionale, Sentenza 10 aprile 2002 (dep. 16 aprile 2002), n. 120
Illegittimità costituzionale dell'art. 458, comma 1, c.p.p. nella parte in cui prevede che il termine entro cui l'imputato può chiedere il giudizio abbreviato decorre dalla notificazione del decreto di giudizio immediato, anziché dall'ultima notificazione, all'imputato o al difensore, rispettivamente del decreto ovvero dell'avviso della data fissata per il giudizio immediato.


12 aprile 2002
Corte Costituzionale, Ordinanza 10 aprile 2002 (dep. 12 aprile 2002), n. 116
Manifesta inammissibilità della questione di legittimità costituzionale dell'art. 159, primo comma, c.p. , sollevata, in riferimento agli artt. 3, 25, primo comma, 111 e 112 Cost.


26 febbraio 2002
Corte Costituzionale, Ordinanza 14 febbraio 2002 (dep. 26 febbraio 2002), n. 36
Manifesta infondatezza delle questioni di legittimità costituzionale dell’ art. 500, commi 2 e 7, c.p.p. sollevate, in riferimento agli artt. 2, 3, 24, primo comma, 25, secondo comma, 27, 101, primo e secondo comma, 111, quinto e sesto comma, e 112 della Cost.


6 luglio 2001
Corte Costituzionale, Sentenza 4 luglio 2001 (dep. 6 luglio 2001), n. 224
Illegittimità costituzionale dell’art. 34, comma 1, c.p.p., nella parte in cui non prevede l’incompatibilità alla funzione di giudice dell’udienza preliminare del giudice che abbia pronunciato o concorso a pronunciare sentenza, poi annullata, nei confronti del medesimo imputato e per lo stesso fatto.


9 maggio 2001
Corte Costituzionale, Sentenza 7 maggio 2001 (dep. 9 maggio 2001), n. 115
Rito abbreviato e riforma del giudice unico - Mancata previsione di contraddittorio per l'ammissione al rito - Mancata previsione di poteri del giudice in ordine all'ammissibilità - Previsione di integrazione ex officio (art. 441 c.p.p.) - Mancata previsione di integrazione probatoria a fronte di impossibilità di decisione allo stato degli atti (art. 438 c.p.p.) - Non fondatezza, manifesta infondatezza, manifesta inammissibilità come da motivazione.


27 aprile 2001
Corte Costituzionale, Ordinanza 22 marzo 2001 (dep. 27 aprile 2001), n. 112
Processo penale - Incompatibilità del giudice - Annullamento del decreto di rinvio a giudizio - Incompatibilità del giudice per l'udienza preliminare alla trattazione dell'ulteriore udienza preliminare nei confronti dello stesso imputato e per il medesimo reato - Omessa previsione - Lamentata irragionevolezza nonché violazione del principio di eguaglianza, del diritto di difesa dell'imputato e dei principî del giusto processo - Manifesta infondatezza della questione. - Cod. proc. pen., art. 34, comma 2 (o comma 2-bis). - Costituzione, artt. 3, 24 e 111.


18 novembre 2000
Corte Costituzionale, Sentenza 13 novembre 2000, (dep. 18 novembre 2000), n. 504
Illegittimità costituzionale dell'art. 460, comma 4, c.p.p., nella parte in cui non prevede la revoca del decreto penale di condanna e la restituzione degli atti al pubblico ministero anche nel caso in cui non sia possibile la notificazione nel domicilio dichiarato a norma dell'art. 161 c.p.p.


25 ottobre 2000
Corte Costituzionale, Ordinanza 12 ottobre (dep. 25 ottobre 2000), n. 439
Manifesta inammissibilità della questione di legittimità costituzionale dell'art. 513, comma 2, c.p.p., sollevata, in riferimento all'art. 111 Cost.


25 ottobre 2000
Corte Costituzionale, Sentenza 12 ottobre 2000 (dep. 25 ottobre 2000), n. 440
Infondatezza, nei sensi di cui in motivazione, della questione di legittimità costituzionale dell'art. 512 c.p.p., sollevata in riferimento all'art. 111 Cost.; inammissibilità della questione di legittimità costituzionale dell'art. 500, secondo comma-bis e quarto, c.p.p., sollevata in riferimento all'art. 111 Cost.


 
© Copyright Penale.it - SLM 1999-2012. Tutti i diritti riservati salva diversa licenza. Note legali  Privacy policy